MADE IN SWEDEN
Le parole che hanno fatto la Svezia
(Orden som Formade Sverige)
Traduzione di Alessandro Borini
Iperborea
Collana Narrativa 336
pp. 384, aprile 2021, Euro 18, brossura
con il contributo di: STATENS KULTURRÅD - SWEDISH ARTS COUNCIL
Il libro
Da Linneo a Ibrahimović, da Olof Palme a Pippi Calzelunghe, dal martello di Thor all’Ikea, cinquanta storie per capire la Svezia di oggi.
Con la sua società aperta, accogliente e tollerante, il suo welfare collaudato, il civismo proverbiale e l’ambientalismo d’avanguardia, la Svezia è da tempo un modello che si osserva con ammirazione e stupore: uno stato che sa coniugare la ricchezza con la redistribuzione, la libertà con l’eguaglianza. A questo idillio politico-sociale si sono aggiunti il design, la moda, il cibo, la cultura, ma ancor più la sensazione che lo stile di vita scandinavo sia quanto di più desiderabile, sofisticato ed evoluto ci sia al mondo. Ma dove affonda le radici questa idea di società? O meglio, come sono nate le idee che hanno reso possibile questa sorta di utopia? O peggio, e se invece non fosse che una bella favola che gli svedesi raccontano a se stessi (e agli altri)? Con divertita intelligenza, in un caleidoscopio di storie e salti nel tempo, Elisabeth Åsbrink – svedese di nascita ma di origini anglo-ungheresi – ci accompagna in un viaggio tra cinquanta parole, eventi, persone e personaggi che hanno fatto la Svezia. Dall’ambizione di Linneo di catalogare la natura intera all’esuberanza del leggendario primo ministro Olof Palme, deciso a rendere la Svezia la prima «superpotenza morale» della storia, dalla rivoluzionaria visione pedagogica di Ellen Key – fonte di ispirazione sia per Astrid Lindgren e la sua Pippi che per Maria Montessori – al divismo di Zlatan Ibrahimović, tanto inviso a inizio carriera per l’individualismo sfacciato quanto poi celebrato come icona della nuova «svedesità», Åsbrink affascina con collegamenti sorprendenti mentre infrange miti indiscutibili, come può permettersi solo una patriota la cui solidità intellettuale è fuori discussione: «Amo il paese in cui mi è capitato di nascere, ma non ciecamente.»
L'autore
Elisabeth Åsbrink (1965) è una nota scrittrice e giornalista svedese, si è affermata in patria e all’estero con reportage letterari di argomento storico e sociale che fondono fascino narrativo, una ricerca minuziosa e una profonda sensibilità, ottenendo premi prestigiosi come l’August e il Kapuściński. Con 1947 (Iperborea 2018), il suo primo libro tradotto in Italia, Elisabeth Åsbrink scava nei retroscena degli eventi e compone un racconto poetico e documentatissimo di un anno emblematico per la sua identità personale e per quella collettiva.
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