MADRE DELLE OSSA
(The Bone Mother, 2017)
Traduzione di Claudia Durastanti
notizia sull'autrice e sul testo di Elena Frontaloni
Zona 42
Collana I libri dell'Iguana
pp. 256, settembre 2020, Euro 15.90, brossura cucita a filo refe con copertina a quattro ante plastificata
Il libro
"–
Il nostro paradiso era qui, così com’era. Abbiamo vissuto,
abbiamo amato, abbiamo visto cose bellissime e terribili, e ora
finisce. – Ha fatto un passo in avanti, afferrandomi.
– Non
sentirai dolore, – mi ha sussurrato, e insieme siamo caduti
nell’abisso."
In
origine: tre villaggi e i loro abitanti, una fabbrica di porcellana e
i suoi segreti, intere generazioni cresciute in simbiosi con antiche
creature.
All’alba del XX secolo la guerra sconvolge la vita
della comunità e, insieme agli invasori, l’attacco della spietata
polizia della notte tenta di sradicarne l’esistenza assediando i
luoghi dove la popolazione ha trovato rifugio.
I profughi si
nasconderanno, muovendosi tra gli interstizi della
modernità, per mantenere vivi i ricordi e la memoria, nell’attesa
di una rinascita.
David
Demchuk fa rivivere le sinistre creature del folklore slavo
mescolandone il racconto all’esistenza degli esseri umani cui sono
intimamente legate in una raccolta di ritratti indimenticabili che
compongono un mosaico di storie terribili e commoventi.
Costretti
a una diaspora secolare ma legati inesorabilmente alle proprie
origini, i protagonisti di Madre delle ossa troveranno nel
racconto del proprio destino un’esile possibilità di
sopravvivenza.
L'autore
Scrittore, drammaturgo e giornalista, vincitore di numerosi premi, David Demchuk è nato e cresciuto a Winnipeg e oggi vive a Toronto. Appassionato di cultura queer e di mostri, scrive per il palcoscenico, la stampa cartacea e digitale e per altri media da quasi quarant’anni.
Il suo
romanzo d’esordio Madre delle ossa, è stato candidato per lo
Scotiabank Giller Prize, l’Amazon.ca First Novel Award, il Toronto
Book Award, il Kozbar Book Award e il Shirley Jackson Award nella
categoria Miglior romanzo.
Nel 2018 ha vinto il Premio Sunburst
assegnato alle opere letterarie canadesi dedicate al fantastico.
La traduttrice
Claudia Durastanti, nata a Brooklyn, è una scrittrice e traduttrice. Il suo ultimo romanzo è La straniera (La nave di Teseo, 2019), in corso di traduzione in 15 paesi. Ha tradotto, tra gli altri, Donna Haraway, Joshua Cohen e Ocean Vuong. Collabora con Internazionale e al momento vive a Roma.
L'incipit
MAIA
Nella mia stanza c'è una donna che vive dentro lo specchio. Viene a trovarmi di notte e mi chiama per nome. Lo fa per svegliarmi. È una mia amica e mi racconta delle storie. Non posso dirlo a mamma o papà altrimenti andrà via. Mi fa vedere la sua bambola e dice che posso giocarci. Mi mostra i suoi vestiti e dice che posso indossarli. Casa sua è grande e ha tante stanze. Posso dormire in una stanza diversa ogni notte. Vive dentro lo specchio da tanto tempo; è triste e si sente sola. Mi tiene d'occhio da prima che sono nata. Se vivo con lei posso spiare mamma e papà e non crescere mai. Dice che vivere con lei è facile. Non mi farà male e verrà a prendermi. Non mi preoccupo se fa un po' male. Sono appena arrivata qui e non ho amici. Lei è mia amica e io le voglio bene.
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