BALLO DI FAMIGLIA
(Family Dancing. Stories, 1983)
Traduzione di Fabio Cremonesi
SEM
pp. 240, febbraio 2021, Euro 17, brossura
Il libro
Con
questo esordio, nel 1984, David Leavitt si afferma poco più che
ventenne come scrittore centrale della nuova narrativa americana,
testimone di una generazione “scettica e in lutto”, devastata dai
divorzi e dalle separazioni, alla disperata ricerca di stabilità e
sicurezza. I nove racconti, arricchiti da un testo inedito, da
un’introduzione d’autore e dalla nuova traduzione, esplorano
emozioni e inquietudini con gli occhi di un giovane saggio e
divertente, malinconico ma non sentimentale, con protagonisti in
cerca di una felicità perduta che non possono più avere.
Una
donna sfrutta la malattia per tenersi legato il marito, una ragazza
sceglie una nuova forma di solitudine facendo da compagna a una
coppia di amici gay, Mrs Campbell, madre dalla mente illuminata e
aperta, scopre quanto sia difficile accettare davvero l’omosessualità
di un figlio quando le porta a casa il suo compagno. I membri di una
famiglia “allargata”, divisa e ricostruita da molteplici
matrimoni, durante una riunione si accorgono di essere
indissolubilmente uniti da quegli stessi sentimenti che li hanno
separati. Durante la festa del diploma Lynnette piange nel cerchio
dei parenti che danzano stringendosi insieme in una intollerabile
recita di felicità…
Teneri, spiazzanti, divertenti, questi
racconti mettono in scena genitori, figli, figliastri, amici e amanti
della middle-class americana degli anni Ottanta, rappresentanti di
una generazione delusa, testimoni di conflitti profondi, in lotta per
sopravvivere cercando nuove e scintillanti forme di fuga dal senso di
vuoto e di precarietà.
L'autore
David Leavitt nato a Pittsburgh nel 1961, è cresciuto in California. Professore di inglese all’Università della Florida, dirige la rivista letteraria “Subtropics”. Tra i suoi romanzi ricordiamo: La lingua perduta delle gru, Eguali amori, Un luogo dove non sono mai stato, Mentre l’Inghilterra dorme e I due Hotel Francfort. Tutte le sue opere sono in corso di pubblicazione da SEM. L’ultima è Il decoro (2020).
L'incipit
La madre di Neil, la signora Campbell, è seduta su una sedia a sdraio dietro un tavolo pieghevole fuori dalla cooperativa alimentare. Ogni pochi minuti, man mano che il sole si muove, la donna sposta la sedia e il tavolo di una decina di centietri in modo da restare sempre all'ombra. Fuori ci sono quasi quaranta gradi ed una luce bianca accecante. Ogni volta che qualcuno entra o esce dalla cooperativa, una folata di aria condizionata esce dalle porte automatiche, sollevando polvere dall'asfalto.
Neil è all'interno, appena oltre la soglia, chino su una fontanella, e la osserva. La madre indossa un cappello da sole e una felpa su un competo da tennis; ha le gambe nude, lucide di crema. Di fronte a lei, appoggiato al tavolo, un cartello proclama: MADRI, LOTTATE PER I DIRITTI DEI VOSTRI FIGLI – SOSTENETE UN FUTURO SENZA NUCLEARE.
Alcune donne vestite esattamente come lei le passano accanto, notano il cartello, stanno a sentire la sua breve concione, sfogliano opuscoli, firmano una petizione, non danno mai un centesimo. I suoi occhi affaticati sono nascosti dietro gli occhiali scuri. Nell'epoca di Reagan, ha dichiarato, sostenere la causa della pace e della giustizia è uno sforzo inutile, faticoso e per nulla gratificante; è quindi uno sforzo che solo delle madri possono affrontare. Il sole rimbalza sulla vetrina da cui la sta osservando Neil. Il riflesso del suo volto è allineato con quello di lei.
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