GLI AUSTRONAUTI DELLA COSMOSTRADA
ovvero
un viaggio atemporale Parigi-Marsiglia
(Los
autonautas de la cosmopista, viaje atemporal París-Marsella ,
1982)
Traduzione di Paola Tomasinelli
Illustrazioni
di Stéphan Hébert
Einaudi
Collana Frontiere
pp. 376, ill.,
giugno 2012, Euro 22, rilegato
Il libro
Domenica 23 maggio 1982, Carol Dunlop (l'Orsetta) e Julio Cortázar (il Lupo), dopo vari rinvii iniziano il viaggio che li porterà da Parigi a Marsiglia, lungo i circa ottocento chilometri dell'Autoroute che taglia in due la Francia. La loro ammiraglia sarà Fafner, un pulmino Volkswagen rosso: il mezzo di trasporto "par exellence" per un'intera generazione di viaggiatori. È un tragitto fatto in molte altre occasioni, di solito in una decina di ore; ma questa volta verrà percorso a passo di lumaca, ribaltando cosi l'idea stessa di autostrada intesa come non-luogo da attraversare velocemente per arrivare a destinazione. È un gioco, il loro, e come ogni gioco richiede regole precise: sarà vietato lasciare l'autostrada, ci si dovrà fermare in tutte le aree di sosta, due al giorno, dormendo nella seconda, si potrà usufruire di tutto ciò che l'area offre, nonché accettare aiuti portati da volenterosi amici dall'esterno, e infine si dovrà stendere, a quattro mani, un diario "di bordo" che riporti osservazioni esterne e impressioni dello spirito. E dopo trentatre giorni l'avventura si conclude a Marsiglia: "Quant'è durato poco il viaggio", commenta l'Orsetta. Un'osservazione che se da un lato rende esplicita la malinconia che ha accompagnato i due protagonisti per tutto il tragitto, dall'altro si offre a una spiegazione più profonda. Entrambi gli Autonauti sanno infatti di essere gravemente malati: Carol Dunlop morirà alla fine dello stesso 1982, Julio Cortázar due anni più tardi.
Gli autori
Julio
Cortázar, figlio di un funzionario
dell'ambasciata argentina in Belgio, è stato uno scrittore, poeta,
critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato
francese, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della
metafisica, del mistero. È oggi considerato fra i maggiori autori di
lingua spagnola del ventesimo secolo.
Nella sua vasta produzione
narrativa figurano diversi libri di racconti (non seguono sempre una
linearità temporale ed i personaggi esprimono una psicologia
profonda; il volume complessivo dei racconti è apparso, nella
«Biblioteca della Pléiade» per le cure di Ernesto Franco) oltre
a Bestiario (1965) e al Gioco del mondo.
Rayuela (1969), forse il suo romanzo più celebre.
Storie di
cronopios e di famas è del 1971, Ottaedro del 1979,
poi sono seguiti Il viaggio premio, Il persecutore, Fine
del gioco, Carte inaspettate e Gli autonauti della
cosmostrada ovvero Un viaggio atemporale Parigi-Marsiglia, diario di
viaggio scritto a quattro mani con la terza moglie, Carol Dunlop.
Carol
Dunlop, figlia di Daniel Dunlop e Jean
Ayers, sposò lo scrittore Francois Herbert, dal quale ebbe un
figlio, Stephane (nato nel 1968). La coppia si stabilì a
Montreal, nel Quebec, per divorziare nel 1970.
In quello stesso
anno Dunlop si trasferì a Parigi, dove alla fine del decennio
avrebbe conosciuto e sposato Julio Cortazar.
Assieme, i due
compirono diversi viaggi, molti fra i quali mossi dall'impegno
politico a fianco delle popolazioni latinoamericane.
A causa del
suo attivismo, Dunlop era stata precedentemente allontanata dagli
Stati Uniti durante la guerra del Vietnam.
Fra i Paesi visitati
dalla coppia agli inizi degli anni ottanta, il Nicaragua e la
Polonia. Testimonianza di un viaggio in furgone da Parigi a
Marsiglia, compiuto nel corso di trentatre giorni pochi mesi prima
della morte di Dunlop, è il libro Gli autonauti della
cosmopista, pubblicato nel 2012 da Einaudi.
È autrice del
romanzo La solitude inachevée (1976).
Nessun commento:
Posta un commento