venerdì 23 aprile 2021

Umberto Eco e i libri (da La Repubblica, 23 aprile 2011)

 


Quei 50 mila volumi che non ho mai letto mi regalano la gioia dei futuri godimenti...”

Una biblioteca serve a tenere i libri che non si sono ancora letti. Io, che ho una biblioteca di 50 mila volumi, debbo ancora leggere come minimo 50 mila volumi. Il bello delle biblioteche è che disegnano un futuro di grandi piaceri e deliziose letture. Appena ho letto un libro lo mando all'università per regalarlo agli studenti, anche i miei. Può succedere che qualcuno entrando nella tua biblioteca ti chieda "Li ha letti tutti?". In quel caso bisogna scegliere una risposta stupida. Più è stupida più soddisfa colui che chiede. Quella di Roberto Leydi era: "Ne ho letti molti di più". E l'interlocutore piombava in un abisso di sconforto. La biblioteca è una riserva di sapere a cui si può attingere di continuo. Può capitare che, avendo tenuto un libro non letto per trent'anni, il giorno che lo si prende in mano ci si accorga di averlo già letto. Le spiegazioni possono essere diverse. Per quella occultistica ci sono dei fluidi che passano dal libro alla mano. Poi c'è quella randomica: aver toccato quel libro, anche solo per pulirlo, porta poco a poco ad assorbirlo. Infine c'è una spiegazione più scientifica: in quei tren'anni si son letti altri cento libri, ognuno dei quali faceva riferimento a quello, e alla fine è come se quel libro si fosse letto.

Nella mia biblioteca i libri cambiano di posizione a seconda del mio interesse del momento e ciò ha gettato nella disperazione le mie segretarie che tentavano di mettere ordine. Così se in quel momento ho in mente una certa idea, la 'Divina Commedia' può anche finire vicina a Pellegrino Artusi. Nella mia biblioteca ho libri rarissimi, tra cui vari incunaboli. Il più raro è del 1479 ed è un'etimologia di Isidoro di Siviglia. Possedendo molti libri, gli incidenti sono inevitabili. Può accadere di passare notti e notti a cercare un volume, convinti che abbia la costa gialla per poi accorgersi che invece era verde, e alla fine si è perso un sacco di tempo. La famiglia in questo non aiuta: c'è sempre qualcuno che trovando un libro fuori dagli scaffali lo prende e lo rimette nel posto sbagliato. Così per tutta la vita quel libro non si troverà più.

La Repubblica - 23 aprile 2011


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