martedì 20 aprile 2021

Elizabeth Hardwick - NOTTI INSONNI - Blackie Edizioni

 

Elizabeth Hardwick
NOTTI INSONNI
(Sleepless Nights, 1979)
Traduzione e postfazione di Claudia Durastanti
Prefazione di Joan Didion
Blackie Edizioni
pp. 176, aprile 2021, Euro 19, cartonato


Il libro

Ubriachi, attori, giocatori d’azzardo, «amore e alcol e tutti i vestiti sul pavimento». La musica di Billie Holiday nei night club, gli incontri erotici e le feste, le delusioni, le amicizie e «le persone che ho sepolto». Da un alberghetto bohémien di Manhattan, una giovane donna scappata dalla casa d’infanzia nel Kentucky osserva New York e il mondo, iniziando a diventare sé stessa attraverso i ricordi, le esperienze, gli incontri che gettano luce sul razzismo, il sessismo, le miserie e le grandezze dell’epoca. Quella giovane donna sarebbe diventata la più influente critica letteraria americana, un’intellettuale capace di plasmare la cultura del suo tempo. "Notti insonni", pubblicato per la prima volta nel 1979, è la storia della sua vita e la storia di un secolo, il Novecento. Un collage di romanzo, memoir, saggio, lettera, poesia e sogno. Un linguaggio in cui perdersi e, infine, ritrovarsi. 


L'autore

Elizabeth Hardwick (Lexington. Kentucky 1916-200) è stata un personaggio di rilievo della vita letteraria e culturale statunitense per quasi mezzo secolo. Insieme al marito, il poeta Robert Lowell, fece parte del gruppo di intellettuali che nel 1963 fondò la New York Review of Books. Tra i suoi amici figuravano scrittori come Mary McCarthy, Elizabeth Bishop, Philip Roth, e personalità di spicco del mondo editoriale come Philip Rahv e Jason Epstein. Nacque in Kentucky, da una famiglia numerosa. Il padre aveva simpatie di sinistra e gestiva una piccola attività come idraulico. Ad alienare Hardwick dall’ambiente letterario sudista contribuì sicuramente il fatto di essere cresciuta in una grande città come Lexington. Dopo essersi laureata all’Università del Kentucky ed essersi specializzata in Inglese, si trasferì a New York per studiare alla Columbia e iniziare la carriera di scrittrice freelance. All’inizio degli anni quaranta scrisse il suo primo romanzo, The Ghostly Lover (1945), che catturò l’attenzione di Rahv, direttore della Partisan Review. Nel 1946 Hardwick incontrò Lowell a una festa nel Greenwich Village. Si sposarono nel 1949. Dalla coppia nacque un’unica figlia, Harriet. Insieme vissero in giro per il mondo: nel Midwest, dove, mentre Lowell insegnava all’Università dell’Iowa, Hardwick assistette a un processo per omicidio, motore narrativo del suo secondo romanzo, The Simple Truth (1959); a Firenze e ad Amsterdam, per qualche soggiorno prolungato; a Boston, dove vivevano i genitori di Lowell, aristocratici; e nel Maine, dove trascorrevano spesso l’estate. Nel 1960 tornarono a New York e si sistemarono in un appartamento sulla 67th. Hardwick insegnò anche scrittura, per ritirarsi poi nel 1985. La sua ultima recensione per la New York Review of Books, su Nathanael West, venne pubblicata nel 2003. La sua biografia di Herman Melville apparve invece nel 2000. Ciò da cui più traeva conforto erano i suoi ricordi e il lavoro, come testimoniano Notti insonni (Sleepless Nights) e Seduction and Betrayal: Women and Literature, entrambi pubblicati in Italia da Blackie Edizioni.

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