venerdì 30 maggio 2025

Diego Bardone, Umberto Verdoliva, Moth - VOLTI A PERDERE - emuse

 

Diego Bardone, Umberto Verdoliva, Moth
VOLTI A PERDERE
Album di assenze immaginabili

emuse
maggio 2025
pp. 128, euro 35
ISBN 9788832007985


Questo non è un semplice libro fotografico né una raccolta di racconti. È un’opera ibrida, una storia fatta di sequenze visive, parole, vuoti, che invita il lettore a immergersi in un’esperienza di lettura non lineare, dove ogni pagina è un possibile inizio. E una possibile fine. Un invito a entrare in un gioco in cui volti e nomi si dissolvono e i confini tra i linguaggi sfumano.
Diego Bardone e Umberto Verdoliva, attraverso le loro fotografie, raccontano un mondo popolato da volti in bilico tra esposizione mediatica e desiderio di invisibilità, che si specchiano e si sfocano a vicenda. Su queste immagini si innesta la scrittura di Moth, che trasforma la narrazione in un atto politico e sovversivo, in cui la soggettività si dissolve in favore di una voce collettiva.
Un’opera aperta, da percorrere secondo traiettorie personali: si può leggere dal fronte, dal retro, seguendo percorsi obliqui o lasciandosi sorprendere dalla casualità. Il lettore è chiamato a diventare parte attiva di questo gioco narrativo, attribuendo significati propri alle immagini e ai testi, e trovando senso persino negli spazi vuoti, affidati solo allo sguardo.
Volti a perdere è un libro che abbatte le regole del racconto tradizionale e in cui fotografia e scrittura non si limitano a dialogare, ma si fondono in un’unica esperienza estetica e poetica, che riflette la complessità frammentata e non lineare delle nostre vite contemporanee.

Diego Bardone nasce a Milano nel 1963 e si avvicina alla fotografia a metà degli anni Ottanta, collaborando con il Manifesto e alcune agenzie fotografiche. La strada è il suo habitat naturale, la semplicità dello scorrere della vita di tutti i giorni ciò che ama ritrarre, usando il bianco e nero come messo espressivo d’elezione.Al suo attivo ha mostre personali e collettive e pubblicazioni su alcuni magazine fotografici, italiani e internazionali. Ha pubblicato diversi libri tra cui Street Life Milano (2018), Strange Days (2021), Indigo – Oltre le apparenze, con Maria Grazia Scarpetta (2021), Città e futuro, a cura di Roberto Besana e Roberto Poli (2024).
Umberto Verdoliva nasce a Castellammare di Stabia nel 1961 e si appassiona fin da giovane alla fotografia di strada, consapevolezza che, nel tempo, lo spinge ad approfondire il suo “quotidiano”, cercando costantemente poesia e bellezza nell’umanità che lo circonda. Nel 2013 fonda Spontanea, collettivo dedicato alla fotografia di strada. Cerca di trasmettere la sua passione attraverso workshop, mostre, letture portfolio, presentazioni, e scrivendo articoli e approfondimenti sulla fotografia. I suoi progetti fotografici sono stati pubblicati nelle principali riviste italiane e internazionali di settore e ha esposto in numerosi festival di fotografia. Nel 2023 è stato nominato autore dell’anno FIAF con la realizzazione di una personale e di una monografia dal titolo Nel mio cerchio.
Moth è un progetto artistico di cinque narratori e narratrici nato a Torino il 5 maggio 2023. Attraverso la scrittura collettiva e l’organizzazione di eventi culturali, Moth cerca di portare l’arte e la bellezza al centro della quotidianità, proponendole come forme di orientamento in una società di luci artificiali.
Da fine 2023, Moth è attivo anche nella produzione di contenuti culturali digitali e narrazioni per i brand.

Alessandro Fiesoli - FILM BESTIALI - Graphe.it

 
Alessandro Fiesoli
FILM BESTIALI
Noi e gli animali del nostro cinema: cosa ci dicono, cosa simboleggiano, come lo fanno

Graphe.it
collana Techne minor
maggio 2025
pp. 154, euro 16
ISBN 9788893722513

 
Gli animali al cinema non sono solo comparse: diventano potenti simboli per raccontare emozioni, conflitti e cambiamenti della società. 
Divertimento, sorpresa, compassione, rabbia, terrore: gli stati d’animo che si possono suscitare mostrando un animale sullo schermo sono illimitati, ma quali sono le modalità che registi e sceneggiatori utilizzano per farlo? E per veicolare quali concetti?
Questo libro non è, come si potrebbe sospettare, un catalogo di film che parlano di belve e di cuccioli; si tratta piuttosto di un invito a interpretare il nostro mondo attraverso un filtro capace di rendere nitidi i significati nascosti dei film che evocano il regno animale, da Cocainorso a The lobster, da Ratatouille a Lamb.
Grazie a quest'ottica inedita scopriamo che lungo i percorsi della Settima arte si aprono scenari inesplorati e sorprendenti, da cui è possibile osservare il modo in cui mettiamo in scena attraverso la bestia temi ingombranti come le trasformazioni delle nostre città, le tentazioni della giustizia privata, la crisi del maschio moderno, le conquiste del femminile, la maternità e i rapporti famigliari.
In questo modo il testo diventa una lente al servizio dello spettatore contemporaneo: offre un'occasione che sta a noi cogliere, curvare e applicare alle nostre stesse visioni.

Alessandro Fiesoli è nato a Firenze nel 1994. È laureato in “Cinema, Televisione e Produzione multimediale” e in “Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo” all'Università di Bologna. Ha collaborato con TV Talk e scritto per siti, riviste e blog di approfondimento culturale. Dal 2018 scrive di cinema su Il Bestiario (GOG Edizioni). 

Teatro e/o Musica, mezzo secolo in un libro: il 3 giugno al Teatro Civico di Sassari un evento per i 50 anni dell’associazione. Sarà presentato il volume scritto dallo storico e giornalista Antonio Ligios

 

Cinquant’anni della Cooperativa Teatro e/o Musica, cinquant’anni di storia della città di Sassari. È passato mezzo secolo da quando i dieci soci fondatori si ritrovarono davanti al notaio Soldani per costituire la società che oggi, al traguardo del mezzo secolo, racconta il suo passato e guarda al futuro. Martedì 3 giugno, dalle 17.30, il Teatro Civico ospita un evento celebrativo in cui sarà presentato il libro Teatro e musica senza confini, scritto da Antonio Ligios, storico della musica e critico musicale, e pubblicato dall’editrice EDES. All’incontro, moderato dalla giornalista Rachele Falchi, parteciperanno il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, il presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu, il presidente della Cooperativa Stefano Mancini e l’autore del volume.
Un libro di storia della città, ma anche un libro di tante storie personali che si sono intrecciate intorno alla ricchissima attività culturale di una vera e propria istituzione, capace di dare al territorio un’enorme vitalità in un’impressionante varietà di declinazioni: da quel primo spettacolo datato 4 luglio 1975, la farsa Don Cristóbal di Federico Garcia Lorca – musicata da Luciano Pelosi e con la regia di Giampiero Cubeddu – all’Opera, con l’orchestra fornita per decine di Stagioni liriche e concertistiche; dall’Operetta all’Opera buffa; dalla Cameristica ai successi degli ultimi anni, con la promozione dei concerti di grandi artisti – e artiste – italiani e internazionali. Ma la Cooperativa è stata ed è anche cultura in senso lato, con le molte attività di formazione eredi degli Incontri musicali ideati da Piero Guarino, con l’intensa attività del Progetto scuole, oltre 350 appuntamenti dedicati espressamente agli studenti. E poi tantissimi spettacoli inediti o poco rappresentati altrove, in una continua ricerca che è anche crescita culturale: non a caso, lo statuto della Cooperativa identifica, tra i suoi scopi, “l’esecuzione di lavori teatrali poco noti” e “sperimentare nuove forme di teatro e musica”, appunto, senza confini.
Il libro di Antonio Ligios (nella foto), ricco di ricordi, aneddoti e curiosità, conta su un ricchissimo corredo documentale e fotografico e rappresenta un testo fondamentale non soltanto per conoscere la storia di una gloriosa associazione, ma anche per ricordare la Sassari degli ultimi cinquant’anni. Per questo, il volume riporta gli interventi di alcuni protagonisti della città: dal compositore e socio fondatore Luciano Pelosi a Fausto Fadda, sindaco nel 1975; dall’avvocato Angela Mameli, assessore alla Cultura nella giunta Ganau a Mario Lubino, presidente della Compagnia Teatro Sassari, fino allo scrittore e giornalista Sandro Cappelletto. Un lavoro ponderoso che, ricorda il presidente della Cooperativa Stefano Mancini, «ripercorre 50 anni di una storia nata da una temeraria fantasia, da una comunità di musicisti e artisti uniti dall’amicizia e che ha dato a Sassari un nuovo orizzonte per tutti coloro che ambivano a fare dello spettacolo un mestiere».

mercoledì 28 maggio 2025

Oligo e CN a Valeggio Legge l'1 e il 2 giugno

 

La casa editrice Il Rio, con i suoi marchi Il Rio Edizioni, Oligo Editore e CN, partecipa alla prima edizione di Valeggio Legge - Fiera dell'Editoria Italiana - Libri Incontri Cultura a Valeggio sul Mincio (VR), una mostra-mercato all’aperto che accoglierà case editrici e scrittori, offrendo al pubblico un’ampia selezione di libri e l’opportunità di incontrare gli autori. Il programma prevede presentazioni, incontri con gli scrittori e momenti di approfondimento su diverse tematiche, con particolare attenzione ai libri che stimolano riflessioni sulla società e sulla consapevolezza individuale. Un’occasione per riscoprire il valore della lettura come strumento di crescita e dialogo.
La fiera avrà luogo nel centro storico del paese, in piazza Carlo Alberto, nelle giornate di domenica 1° giugno (dalle 10.00 alle 22.00) e di lunedì 2 giugno (dalle 09.00 alle 18.00).

Durante il festival, presso l'atrio del Palazzo Municipale, avranno luogo alcuni incontri con i nostri autori e i nostri libri: 

Domenica 1° giugno 2025, alle ore 15.30, Nicola Brusco, Alessandra Melegatti e Giuliana Guadagnini saranno protagonisti dell'incontro "Le avventure di Topo Dopo", con la presentazione e la lettura animata dei loro libri "Topo Dopo. Storia di un topolino ritardatario" e "Topo Dopo e il mistero dei colori scomparsi".
 
Domenica 1° giugno 2025, alle ore 16.30, Marco Vallarino e Luca Crovi, rispettivamente autore e prefatore del libro "Tigri d'inchiostro", dialogheranno sul libro e sul mondo del giallo in un incontro dal titolo "Tutti i colori del Noir".
 
Lunedì 2 giugno, alle ore 16.00, Luigi Trabucchi (nella foto) presenterà il suo nuovo libro "Ma io chi sono? Una domanda per aprire una riflessione sull'identità degli uomini e delle donne del nostro tempo".

SILENT READING IN GIARDINO al Museo Sanna – Sabato 31 maggio, ore 10.00

 

Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “G.A. Sanna” di Sassari invita il pubblico a partecipare a un’esperienza di lettura silenziosa, immersi nella quiete e nella bellezza del nostro giardino.
Un libro tra le mani, il verde intorno e il tempo che rallenta.
 Un momento per sé, condiviso con altri lettori.
 In silenzio, insieme.
Quando: Sabato 31 maggio 2025, dalle ore 10:00 alle 13:30
Dove: Giardino del Museo Sanna, Sassari
 Ingresso libero – evento gratuito
Porta un libro e un telo o tappetino da casa, trova il tuo posto nel verde e unisciti a noi per leggere, in silenzio.
Nessun programma, nessun intervento. Solo lettura e presenza.

Milano, alla Kasa dei Libri Silvia Ballestra e Tullio Pericoli, mercoledì 4 giugno alle 18.00

 
Ogni volta che arriva un libro di Tullio Pericoli, è una festa di fantasia e allegria; figuriamoci poi se ne escono due, quasi in contemporanea. Il primo, per Laterza è la fresca ristampa di Le colline di fronte, una sua accurata biografia. L’ha scritta Silvia Ballestra, una delle nostre narratrici migliori, che con lui condivide l’origine marchigiana e soprattutto la curiosità e l’ironia verso il mondo, unite a un senso dell’impegno mai venuto meno, pur nel mutare dei tempi. La prima edizione era del 2011; in questa riproposta c’è stato qualche taglio, compensato da una lunga postilla, Tornando nello studio di Tullio, tre lustri dopo.

Nel frattempo, pochi giorni fa alla Galleria Consadori di Via Brera è stata inaugurata una personale di Pericoli, Terremobili: tanti dipinti che, come ha detto lui stesso, raccolgono i paesaggi che ormai da tempo impegnano i miei occhi e la mia mente: colline, boschi, terre. Il ricco catalogo, edito da Electa, è il perfetto complemento della biografia. E la Kasa sarà la sede giusta per parlare di tutto, con autrice e artista, mercoledì prossimo, 4 giugno, alle 18.00. 
K.


Per partecipare all'incontro non è necessaria la prenotazione. 

martedì 27 maggio 2025

Víctor del Árbol - IL TEMPO DELLE BELVE - Elliot

 
Víctor del Árbol
IL TEMPO DELLE BELVE
(titolo originale El tiempo de las fieras, Destino, 2024)
traduzione di Pierpaolo Marchetti
Elliot edizioni
collana Scatti
maggio 2025
pp. 480, € 20.00
ISBN  978-8892763869

 
Un poliziotto in procinto di anda­re in pensione viene esiliato nella tranquilla isola di Lanzarote, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua carriera. Quello che né lui né nessun altro può im­maginare è che un’indagine sul caso di una diciannovenne dell’Europa dell’Est investita da un’auto scoperchierà una rete di cri­minalità e potere che si estende in diverse città europee. In un vortice di intrighi che non dà tregua al lettore, tra alta finanza e malavita organizzata, il pluripremiato mae­stro del noir spagnolo prova a rispondere a questa domanda: che cosa succede quan­do la preda sfugge al cacciatore e inizia a cacciare a sua volta? 
Un romanzo magistrale che ci porta nel cuore della gente comune, dove i con­fini tra il bene e il male si confondono, e ci mostra come la brama di potere pos­sa trasformare gli individui nell’epoca in cui viviamo: il tempo delle belve.

Víctor del Árbol, nato a Barcellona nel 1968, ha lavorato per vent’anni nella Policia de la Generalitat de Catalunya. Ha esordito nel 2006 con El peso de los muertos, con cui ha vinto il Premio Tiflos de Novela. Tradotto internazionalmente, ha incontrato uno straordinario successo in Francia, dove i suoi romanzi sono pubblicati da Actes Sud e dove ha vinto il Prix du Polar Européen con La tristeza del samurái (2012), il Grand Prix de Littérature Policière (2015) e il Premio SNCF du Polar (2018) con Un millón de gotas, e nel 2018 è stato insignito del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres. Nel 2016 ha vinto in Spagna il prestigioso Premio Nadal de novela con La víspera de casi todo. Dell’autore, Elliot ha pubblicato nel 2022 Il figlio del padre, vincitore a Valladolid, Spagna, della prima edizione del Premio Blacklladolid e nel 2023 Nessuno su questa terra.

Stefano Jacini - OPERE FANTASMA - EDT

 
Stefano Jacini
OPERE FANTASMA
Due racconti musicali

prefazione di Riccardo Chailly
EDT
collana La Piccola Biblioteca di Ulisse
marzo 2025
pp. 216, euro 15
ISBN 9788859233688

 
Due racconti ironici ed eleganti ispirati ai due grandi geni dell’opera dell’Ottocento.
Il primo ruota intorno a una circostanza vera: Giuseppe Verdi avrebbe voluto comporre un’opera sul Re Lear di Shakespeare, e ne aveva commissionato anche il libretto, senza però mai scrivere una nota. Nel racconto s’immagina il personaggio del Fool, il Buffone, perno della tragedia, che compare a Verdi per convincerlo a riprendere il progetto. Con questo pretesto, si racconta la vita a Sant’Agata, Giuseppina Strepponi autorevole padrona di casa, le visite di Arrigo Boito, dei giornalisti che vengono a intervistare il maestro, i primi passi per programmare Falstaff, la vita culturale in Italia a fine Ottocento.
Il secondo si dipana a partire dalla trama del poema di Tristano e Isotta, la leggenda da cui Richard Wagner trasse il soggetto per uno dei suoi massimi capolavori. Si visita un fantastico Isotterio, il museo che Tristano aveva costruito per raccogliere cimeli del suo amore con Isotta la Bionda. Alla cassa c’è Isotta dalle Bianche Mani, unica moglie di Tristano che fa da cicerone, ma che trama vendetta. Il racconto dell’amore boccaccesco degli amanti, delle lotte di Tristano con draghi o perfidi cavalieri, sono disturbati dalla misteriosa presenza di un compositore che sta progettando un’opera sulla coppia. E che fugge quando scopre che la leggenda è molto diversa dalla tragedia di amore e morte che si immagina.

Stefano Jacini è nato e vive a Milano, dove ha lavorato in alcune case editrici tra cui Sugar e il Saggiatore. Ha fondato e diretto per più di dieci anni le Edizioni il Formichiere, è socio e presidente della torinese EDT e collabora regolarmente con «Il Giornale della Musica». Ha pubblicato i romanzi La Svetlana (2005), Il collezionista di suoni (2009), Dio e monsieur Divan (2011), Tu non nascesti audace (2014), L’invidia degli dèi (2017), Mefisto valzer (2018), La dama di rue de Vaugirard (2021), tutti per l’editore Bompiani, e La cuoca di Radetzky (La Nave di Teseo 2024). Per EDT ha pubblicato il racconto Ogni Cavaliere della Rosa ha le sue spine nel saggio Prima la musica, dopo le parole (2022).

Mercoledì 28 maggio ore 18 - al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala, Milano - presentazione del volume "Opere fantasma - Due racconti musicali" di Stefano Jacini - Edizioni EDT
Intervengono Stefano Jacini, Fortunato Ortombina, Paolo Besana
ingresso libero

Alla Libreria Griot presentazione di “Portrait and place. Photography in Senegal, 1840–1960” di Giulia Paoletti

 

Venerdì 30 maggio alle 18, GRIOT (Via Santa Cecilia 1a, Roma. Tel. 06.58334116) ospita la presentazione di “Portrait and place. Photography in Senegal, 1840–1960” di Giulia Paoletti, pubblicato da Princeton University Press. Insieme all’autrice partecipa Francesca Sibani, responsabile Africa di Internazionale.

Quando il dagherrotipo arrivò per la prima volta nell’Africa subsahariana all’inizio del XIX secolo, i regni locali detenevano ancora il potere in Senegal e la presenza francese era limitata agli avamposti commerciali lungo la costa. I pionieri della fotografia in Senegal lavorarono all’interno, attraverso e oltre i confini dell’impero coloniale, ampliando le possibilità del mezzo e contribuendo a un linguaggio visivo globale. “Portrait and place” esplora questi incontri unici, offrendo una visione approfondita e ricca di sfumature delle immagini realizzate all’incrocio tra la cultura dell’Atlantico Nero, quella islamica e quella africana.

Giulia Paoletti, docente di Storia dell’arte alla University of Virginia, accompagna i lettori in un viaggio visivo dagli anni ’40 dell’Ottocento, quando fu realizzato il più antico dagherrotipo dell’Africa occidentale ancora esistente, agli anni ’60 del Novecento, quando la fotografia divenne il mezzo espressivo più popolare con l’indipendenza del Senegal. Parla di alcuni dei modernisti africani più celebri, come Mama Casset, e offre anche approfondimenti su fotografi meno noti come Oumar Ka e figure, un tempo anonime, come Macky Kane. Paoletti esamina artisti professionisti e amatoriali in generi che spaziano dal ritratto al paesaggio, attraverso tecniche come la pittura su vetro e la litografia.


Raoul Precht - STEFAN ZWEIG La fine di un mondo - Edizioni Ares

 
Raoul Precht
STEFAN ZWEIG
La fine di un mondo

Edizioni Ares
marzo 2025
pp. 208, euro 16
ISBN 9788892985797

 
Stefan Zweig (1881-1942) fu uno degli scrittori più letti e amati del suo tempo anche per la straordinaria capacità di dare voce agli “sconfitti”, come Maria Antonietta, Maria Stuarda o Magellano. Nato nella Vienna dorata di fine Ottocento, in una famiglia colta e cosmopolita, Zweig respirò fin dall’infanzia l’aria vibrante di una cultura in continuo fermento. Se la Prima guerra mondiale lo spinse verso il pacifismo, l’ascesa del nazismo lo costrinse a un doloroso esilio, strappandolo alla sua Austria e alla sua lingua natia. Trovò infine rifugio in Brasile, dove si tolse la vita con la seconda moglie Lotte. Il mondo di ieri, la sua struggente autobiografia, resta il testamento di un’epoca perduta e di un uomo che, fino alla fine, cercò di costruire ponti in un mondo che si sgretolava. In questo saggio, Raoul Precht racconta l’ispirazione più profonda, il “bruciante segreto”, di uno scrittore che da generazioni continua ad affascinare i lettori.

Raoul Precht (1960) è poeta, narratore, traduttore e saggista. Ha pubblicato di recente la raccolta di racconti Quintetto romano e il romanzo Il mare dei poeti (Bordeaux 2023 e 2024), la raccolta di poesie La bellezza al suo apparire (Arcipelago Itaca 2024) e il “memoir” Lo scrittore infedele (Editoriale Scientifica 2025). Per le edizioni Ares ha curato nel 2024 un’antologia di poeti francesi e tedeschi della Grande Guerra, dal titolo Sulle rovine d’Europa, e il profilo letterario Stefan Zweig. La fine di un mondo. Il romanzo Stefan Zweig. L’anno in cui tutto cambiò (Bottega Errante 2022) è stato finalista al Premio Comisso.  


Giovedì 29 maggio alle ore 18:30 Raoul Precht dialogherà con Bruno Nacci presso la sede delle Edizioni Ares, via Santa Croce 20/2, Milano (fermata M4 Vetra) e in diretta Facebook sulla pagina di Edizioni Ares.


Valeria Raffa - VENERI SULLA SABBIA - Bloodbuster

 
Valeria Raffa
VENERI SULLA SABBIA
LA SOCIETA' DEL BOOM VISTA DALLA SPIAGGIA
FILM BALNEARI ITALIANI DAL 1950 AL 1968

prefazione di Enrico Vanzina
Bloodbuster edizioni
2025
pp. 208 a colori, euro 29
ISBN 9788894764864


Uno spaccato della società italiana tra gli anni ‘50 e la fine degli anni ’60 ritratta  da un punto di vista particolare, quello delle vacanze e delle spiagge. Quarantaquattro film recensiti, curiosità, interviste e costumi dell’epoca,  da Luciano Emmer ai fratelli Vanzina.
“Il cinema balneare è il teatro dove va in scena la vera commedia umana italiana. Talvolta leggera, altre volte cinica, spesso sentimentale. Il cinema italiano  ha trovato nelle estati una linfa inesauribile, a conferma di ciò arriva puntuale il volume di Valeria Raffa Veneri sulla sabbia che analizza in maniera attentissima e sagace il genere, dal dopoguerra a oggi.  Un immaginario immenso. Anche se spogliato e in costume da bagno.”
Enrico Vanzina

Nel mese di agosto  il tempo  si cristallizzava. L’Italia assisteva  a un vero e proprio esodo dalle grandi città verso le località  di villeggiatura, complice la costruzione  di circa 1000 km di autostrade sulle quali  si formavano lunghe code in direzione  delle mete più gettonate.
Le vacanze al mare erano una conquista sociale che permetteva all’impiegato, all’artigiano o al pizzaiolo di piantare l’ombrellone accanto all’imprenditore e magari fare anche amicizia. Le spiagge italiane degli anni Cinquanta erano semideserte, il mare uno sfondo poetico e la vita balneare quasi del tutto pacifica. Innocenza e buoni sentimenti, accompagnati da qualche scherzo bonario, regnavano sulle spiagge della rinascita, atmosfere molto distanti da quelle degli stabilimenti degli anni Sessanta: brulicanti, chiassosi e consumistici. Tuttavia, come avviene ora, ogni stagione estiva era una promessa alla quale ci si preparava.
Le donne erano al centro del desiderio  di libertà di un Paese: le passerelle  di legno diventavano défilé di curve  e bikini e le Veneri, spiate nelle cabine, ammirate sul bagnasciuga, non erano solo corpi da desiderare ma “Dee ex machina” senza le quali il cinema balneare  non sarebbe esistito.

Valeria Raffa, creativa  classe 1970, si diploma  in Scenografia teatrale e televisiva all’Accademia  di Belle Arti di Brera nel 1993 con  una tesi sull’eclettismo Liberty a Milano.  Dagli anni Novanta si occupa di strategia, comunicazione e design collaborando con brand internazionali di largo consumo. Appassionata di cinema e di cultura artistica pop, nel 2009 dà vita a un’agenzia di branding con  il nome del primo colossal  del cinema muto italiano, Cabiria* (1914) di G.Pastrone. Amante degli animali  e in particolare dei felini,  vive a Milano, dove lavora. Veneri sulla sabbia è il suo primo libro.
*Cabiria BrandUniverse® è parte di The Story Group – Nati per raccontarti



lunedì 26 maggio 2025

Salvo Palazzolo - L'AMORE IN QUESTA CITTA' - Rizzoli

 
Salvo Palazzolo
L'AMORE IN QUESTA CITTA'
Rizzoli
marzo 2025
pp. 228, euro 18
ISBN 9788817189583


Palermo, 1935: il corpo di una studentessa, Cetti Zerilli, viene ritrovato nel palazzo dell’Università crivellato da tre colpi di pistola. Accanto a lei il cadavere di un milite fascista, in camicia nera e stivaloni. Un caso di omicidio-suicidio sentenzia la polizia del regime, che lo archivia con un’urgenza sospetta, imponendo alla stampa il silenzio. Ma è una verità viziata dalla censura, non ci sono dubbi per Felice, il padre della ragazza, che si rifiuta di accettare per quella figlia piena di vita e così amata la versione ufficiale della tragedia. E in una Palermo buia e anestetizzata dalla violenza fascista trova un complice della sua privata ricerca di giustizia in Nino Marino, coraggioso cronista del “Giornale di Sicilia” tormentato da un amore che non è mai riuscito a dimenticare. La storia di Cetti tocca Nino nel profondo, ma non potendo raccontarla sulla pagina il giornalista dovrà indagare in segreto sulla vicenda, con l’appoggio delle sue fonti – oppositori del regime come lui – e delle tracce lasciate dietro di sé da Cetti: una ragazza appassionata, innamorata dei libri e della sua libertà, e animata da una testardaggine controcorrente. A novant’anni dai fatti, Salvo Palazzolo ricostrui- sce in questo vibrante romanzo inchiesta un cold case che mette a nudo le storture di un regime liberticida, disposto a tutto pur di mantenere il potere. La storia vera di un femminicidio di Stato in queste pagine si fa memoria collettiva, e restituisce finalmente la voce a chi è stata troppo a lungo negata.
 
Salvo Palazzolo (Palermo, 1970), giornalista del quotidiano “la Repubblica”, vive e lavora a Palermo, dove da anni si occupa di mafia. È autore di diversi libri su Cosa nostra.

Elena Rui - VEDOVE DI CAMUS - L'Orma

 
Elena Rui
VEDOVE DI CAMUS
L'Orma editore
collana I Trabucci
maggio 2025
pp. 180, euro 18
ISBN 9791254761236

 
«Esistono dubbi sul fatto che abbia amato Casarès, l’Unica? Le ha amate tutte, a suo modo, alcune più di altre, e Maria più di tutte, forse. Amate come un uomo, con la vanità di un uomo, l’egoismo di un uomo.»

Il 4 gennaio 1960, la Facel Vega guidata dal celebre editore Michel Gallimard sfreccia lungo una strada della Borgogna e va a schiantarsi contro un platano. Sul sedile del passeggero, Albert Camus, che solo tre anni prima era stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura, muore sul colpo. Mentre il mondo intero rimane attonito, orfano di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, quattro donne si ritrovano all’improvviso “vedove” dell’uomo che amavano: la moglie Francine Faure, la brillante attrice Catherine Sellers, la giovane pittrice Mette Ivers, di origini danesi, e Maria Casarès, immensa interprete del teatro francese, che Camus stesso – fedele ai paradossi del sentimento – definiva «l’Unica».
Con estro e rigore, Elena Rui indaga le vite e le voci di queste quattro figure femminili di fronte all’ineluttabilità della disgrazia. Si imbastisce così «un discorso sull’amore» che rifiuta viete certezze morali per restituire la trama sottile, contraddittoria e irriducibile degli affetti, offrendo a chi legge la libertà – e l’onere – di interrogarsi sui confini e sugli abissi dei rapporti umani.

Elena Rui, nata a Padova nel 1980, vive in Francia dal 2005. Ha insegnato italiano ad Albi, Tolosa e Parigi. Ha già pubblicato La famiglia degli altri (Garzanti, 2021) e la raccolta di racconti Affetti non desiderati (Arkadia, 2024). Vedove di Camus è il suo ultimo romanzo.

Livio Gigliuto - 100% ITALIA - Paesi edizioni

 
Livio Gigliuto
100% ITALIA
Un sondaggio per scoprire gli italiani:
chi siamo e cosa vogliamo

introduzione di Nicola Savino
Paesi edizioni
collana Atlantide
maggio 2025
pp. 232, euro 16
ISBN 9791255411048


Ci conosciamo abbastanza noi Italiani? Cosa pensiamo davvero dell’immigrazione, dell’omosessualità, dell’uso delle armi? E di Russia e Stati Uniti? Crediamo in dio? Preferiamo i film o le serie tv? Israele o Palestina? Con quali personaggi politici preferiremmo andare a cena? Chi vorremmo come vicino di ombrellone?
Per rispondere a queste e a moltissime altre domande, il presidente di Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, ha realizzato un saggio che ci restituisce una fotografia veritiera di chi siamo e cosa pensiamo, per conoscere il vero volto dell’Italia del 2025. Firma l’introduzione Nicola Savino, noto conduttore radiofonico e televisivo.
Grazie a un sondaggio unico e innovativo, un campione rappresentativo di cittadini di ogni fascia d’età, sesso ed estrazione sociale è stato chiamato a rispondere alle 100 domande che indagano gli aspetti meno scontati e più controversi della nostra cultura tra abitudini, paure e desideri.
Sapevate che il 52% degli italiani si dichiara di sinistra, ma il 55% preferirebbe andare a cena con Giorgia Meloni piuttosto che con Elly Schlein? Che Giuseppe Conte è ritenuto il terzo uomo più affascinante d’Italia? Che il 46% pensa che Mussolini abbia fatto anche cose buone? E ancora, che l’81% è a favore della fecondazione assistita, il 58% a favore delle droghe leggere, il 66% vuole il crocifisso nelle scuole e il 72% vedrebbe bene i preti sposati? Che solo il 21% degli italiani fa la spesa al mercato? Che il 50% rinuncerebbe al caffè ma non alla pasta? Che il 75% preferisce i film stranieri, ma il 57% sceglie musica italiana?
Queste pagine svelano com’è evoluta e cosa desidera la società italiana contemporanea. Per ogni domanda, una risposta argomentata dall’autore che descrive e interpreta i risultati del sondaggio. Un saggio indispensabile che per la prima volta mette gli italiani allo specchio, secondo un approccio «pop». Un viaggio attraverso l’identità e le contraddizioni del popolo italiano, che trae origine dal programma televisivo 100% Italia in onda su TV8 e condotto da Nicola Savino, che nell’introduzione del libro afferma:

«Numeri sulle canzoni, numeri sulla politica, ma numeri anche sulla televisione. Ogni mattina alle ore 10 il sistema di rilevamento degli ascolti tv emette inesorabile il suo terribile verdetto, con i promossi, i bocciati e i rimandati. Lo stesso fa il cinema, con gli incassi giorno per giorno. È questione di numeri. Inutile ricordarvi con angoscia come i numeri siano importanti nella vita di tutti: quanto guadagni, quanto spendi, quanto sei alto, quanto pesi, quanto è il tuo giro vita, in quanti metri abiti, quanto starai in vacanza. Numeri, numeri, numeri…».

Livio Gigliuto, nato a Catania nel 1985, sociologo, vive a Roma ed è presidente di Istituto Piepoli e del Consorzio Opinio Italia, Direttore del comitato scientifico della Fondazione Italia Digitale e dell’Osservatorio Nazionale sulla Comunicazione Digitale. Autore di numerosi saggi tra cui L’Italia che comunica in digitale (Bonanno, 2019), L’Opinione degli italiani nel primo ventennio degli anni duemila (FrancoAngeli, 2020) insieme a Nicola Piepoli, L’opinione degli italiani tra il 2023 e il 2024 (FrancoAngeli, 2024) insieme a Sara Merigo e di numerosi trattati e articoli su marketing e opinione pubblica. Commentatore di fenomeni politici e sociali sui principali mezzi di comunicazione nazionali, affianca Nicola Savino su TV8 nel game show 100% Italia.

domenica 25 maggio 2025

Ivan Schiavone - DIDASCALIE VENATORIE - La Vita Felice

 
Ivan Schiavone
DIDASCALIE VENATORIE
La Vita Felice
collana Adamàs / 11
aprile 2025
pp. 92, euro 13
ISBN 9788893468787

 
Didascalie venatorie continua l’originale e, per certi versi, solitario lavoro poetico di Ivan Schiavone. Ogni lassa che compone il testo è ecfrasi di un paesaggio sintetico abitato da uomini, animali e cose, alieno a qualsiasi gerarchia ontologica. Se la tecnica compositiva è sequenza metrica del fiato, se il fiato mostra una cadenza macchinica, come si percepisce in queste pagine, allora l’uomo è catturato nella rete di un gioco automatico. La coazione a ripetere di questa prosa metrica, che evoca il suono di certe composizioni di musica elettronica, è essa stessa l’automa che perimetra lo spazio. Al centro non c’è l’emissione di fiato di un io ma neanche la nuda descrizione di uno spazio quanto piuttosto un’inane luce che segna l’inizio e la fine. Lì dove è assenza, per l’intenzione dell’occhio, è; scolpita nella luce, dalla luce, detta. Al di là della lirica, quindi, ma anche al di qua della prosa, in una battuta di caccia in cui l’antropos depone le proprie armi per essere a sua volta cacciato, così come avviene nella riscrittura del mito di Atteone che occupa la seconda sezione del libro. La caccia mostra il limite interno dell’azione, acuendo lo sguardo verso l’atto fondativo della parola in cui si annida il senso ultimo della voce, nella distopica, apocalittica, regressione dell’antropocene.
Vincenzo Frungillo

Una selezione di poesie

DIII.1
Murmure d’acque che inerti il notturno riverbera, un rumore di fondo il paesaggio, increspato da un vibrato sommesso, come da un canto di donna sospeso, indistinte parole o frammenti di una lingua remota confusa con lo sciabordio, i primi albori e poi nette, le forme del mondo che l’aurora ha portato alla luce. Lungo la superficie eterea il transito di un’imbarcazione.
 
*
 
DII.12
S’innalza la mezzaluna dal capo allo zenit ottenebrando catasterismi e predazioni o circonfusa si libra, tra nembi ed aloni, ancorata a canicola da cavo apparente, lungo la volta stellata disparsa. Tra i flutti dei capelli le navi, i corpi dei naufraghi in balia delle onde o rigonfi natanti sotto il pelo delle acque trascinati al fondale, traverso un gelo viscido d’alghe e meduse i cadaveri, mucillagini e filamenti nel plancton, scarnificati dal gambero e dalla corrente. Con strappo leggero disimpiglia le dita riversandogli contro un immane frangente: «racconta ora, se puoi raccontarlo, d’avermi vista nuda».
 
*
 
SI.r
Ottiche ittiche, chele, cheloidi, lungo le eclittiche delle dee ellittiche, aptiche, settiche, landre e ginoidi.
 
*
 
DI.15
Come l’onda che all’onda si accavalla e segue andando a frangersi sull’arenile. Senza moto a un tratto la battigia e ferma, una quiete in cui collimano volta celeste e oceano. Da millenni ad osservare i due bambini stanno o edificano con quanto il ritmo vario dei marosi ivi deposita: frammenti fittili e conchiglie, legni di mare e plastica, strame; sterminati i giorni su di loro si distendono riflettendo il moto d’astri o al lume anelano la perturbazione protraendosi. Sull’acqua una piroga governata con lunghi remi, l’idrovolante ammara, vele latine e vele quadre, una rompighiaccio nucleare all’orizzonte.


Ivan Schiavone (Roma, 1983) poeta, editor e organizzatore culturale, vive a Monza insegnando materie letterarie nella scuola secondaria di secondo grado. Ha pubblicato i volumi di poesia: Enuegz, 2010; Strutture, 2011; Cassandra, un paesaggio, 2014; Tavole e stanze, 2019. Parallelamente all’attività creativa ha portato avanti un lavoro editoriale che lo ha visto dirigere le collane di poesia contemporanea “Ex[t]ratione”, Polìmata, 2009-2011 (in collaborazione con Sara Davidovics), e “Croma k”, Oèdipus, 2016-2022; attualmente dirige, con Tommaso Di Dio e Vincenzo Frungillo, la collana “Adamàs” per La Vita Felice. Ha realizzato, a partire dai propri testi, progetti installativi, performativi e d’arte digitale presentati sia in Italia sia all’estero, collaborando con musicisti, artisti visivi, performer e collettivi artistici. Con Pierpaolo Cipitelli gestisce il canale Youtube Nuovo Commento.


Carmen Gallo - STANZE PER UNA FUGA - La Vita Felice

 
Carmen Gallo
STANZE PER UNA FUGA
Poesie 2014 – 2024
La Vita Felice
collana Adamàs / 10
maggio 2025
pp. 140, euro 14
ISBN 9788893468770


Stanze per una fuga è un poema ritrovato. Composto in dieci anni di scritture e pubblicazioni ormai rare (se non introvabili), soltanto adesso, nel cannocchiale rovesciato del tempo, si mostra per quello che è: un tragitto di poesia, tanto coeso quanto aperto, che fa del paradossale contrasto fra immobilità e movimento, fra paura e desiderio il suo principio di sviluppo. Da qui la circolarità dei capitoli che lo compongono: tutto ora comincia con Le fuggitive e le sue immagini di un antico gioco crudele, procede poi nelle scene oniriche e infestate di Appartamenti o stanze, per spalancarsi, in Paura degli occhi, nel fiato trattenuto fino all’apnea dei verbi all’infinito. Per quanto giochi con la forma drammatica, con quella del cinema e della coreografia, questo libro resta il tentativo di sfuggire – spalle al muro – con le armi dei pronomi, del catalogo e di un’ironia perturbata e spiazzante, dalle forze che da ogni luogo vogliono catturare una protagonista plurale e anonima che sembra fatta della stessa materia del linguaggio. La ascoltiamo nella voce degli spettri, ci alleiamo con lei per trasformarci e per nasconderci; ma la potenza del meccanismo allegorico ci lascia infine inermi. È la caduta più del salto il gesto che ci restituisce di nuovo e daccapo a una fuga interminabile: essere terra non chiamata/ invocazione senza nome/ distanza da percorrere sottovoce.
Tommaso Di Dio

Una scelta di poesie

 
Ricostruire l’animale
dalle promesse che è stato
capace di fare. E dimenticare.
Non dalle ossa abbandonate,
ma dalle impronte che si allontanano.
Dalla corsa. Forma semplice.
La storia interna e la storia esterna.
Chi corre ha perso. Chi corre scompare
ma si porta dietro tutto. Chi resta
impara a nascondersi. A non essere niente.
Fingere le ipotesi. Le cose non accadono
a quelli che spariscono.
 
*
 
Tornare in superficie
come bocche di colpo spalancate
animali finalmente anfibi.
Dimostrare di avere imparato
il doppio respiro, a stare e restare
nello spazio indiviso dove le cose
accadono e basta. In questo gioco
chi si cerca e chi si nasconde
hanno la stessa faccia.
La paura costringe a forme di vita
innaturali, costringe a stare
nella durata di un altro.
Impossibile prendere aria.
Restituire la paura, lasciarla
sulla soglia di casa e dire
puoi tenerla o nasconderla in giardino
prima che il tempo e lo spazio
propaghino la sua forza.
È novembre. Ho trentasei anni.
Mi porto dietro tutti i miei luoghi.
Faccio attenzione a non dimenticarne nessuno.
 
*
 
gli altri stanno in piedi a guardare
 
finché resto qui a parlare
nulla o poco può succedere
le pareti più delle voci mi costringono
in questa stanza dove niente
mi somiglia e niente mi riguarda
le donne spingono e spingono
gli uomini stanno in piedi a guardare
io e te dove andiamo
dall’altra parte dicono non c’è niente
aggrapparsi ai corpi, sopravvivere
anche gli animali si spostano
migrano dove si gela meno
la mano preme forte contro lo sterno
fa uscire l’aria, fa
allargare il petto sull’asfalto
la strada sterrata, la fine del selciato
ancora la caduta più del salto
 
*
 
Quanto basta a specchiarsi e a riaversi
senza più attendere il nome delle cose
legare al letto ciò che non ci sopravvive
con la bocca sulla bocca difendere
ciò che non detto pure esiste
ma poi arriva
l’elenco necessario delle cose che hai
e non t’importa più di perdere
ciò che muto non ti somiglia
 
*
 
E mai più cercare ragione del torto
perché il torto lo portiamo al collo
come una pietra levigata nella stretta
un silenzio da osservare da vicino
allentare la presa non è ancora
respirare ma entra l’aria lo senti
nelle spalle che accolgono il colpo
nelle braccia liberate in dispersione
come se gli occhi fossero finalmente
da un’altra parte come se la fronte
non stesse lì a dividere il soffitto dalla gola
e la caduta è rivendicazione silenziosa
di ogni cosa al di qua della visione
una domanda che scende dagli occhi
e non si riempie e non si svuota


Carmen Gallo (Napoli, 1983) insegna letteratura inglese a Roma e ha pubblicato alcuni libri di poesia e un fototesto intitolato Tecniche di nascondimento per adulti (Italo Svevo, 2024). Con Le fuggitive (Aragno, 2020) ha vinto il Premio Napoli per la poesia. Ha scritto sulla poesia metafisica inglese di John Donne e ha tradotto opere di William Shakespeare, T.S. Eliot e Caryl Churchill.

Vincenzo Frungillo - LA LUCE DELL'ECLISSI - La Vita Felice

 
Vincenzo Frungillo
LA LUCE DELL'ECLISSI
La Vita Felice
Collana Adamàs / 9
maggio 2025
pp. 104, euro 13
ISBN 9788893468763


Il pensiero poetante di Vincenzo Frungillo, in questa La luce dell’eclissi, si dipana tra interrogazione metafisica ed esemplificazione storica additando in violenza e voce gli atti fondativi, costantemente iterati, delle civiltà che ci informano. Un dramma in tre atti e cinque scene scaturito dal dialogo serrato – o sarà forse meglio parlare di monologo? – tra due personaggi, A. e a., intenti a definire uno spazio scenico nel quale dicitore e detto, creatura e creatore, predatore e preda tendono a coincidere. Si staglia su queste simmetrie allucinate il dato biografico, fattosi allegoria, dilatazione dei ruoli familiari ad archetipo: il Figlio, le Grandi Madri, il Padre, una tragedia della filialità in cui confluiscono teologia, critica sociale e dato esperienziale. Un teatro della parola condotto per serie antitetiche che trovano momentanea risoluzione nella Rosa, simbolo, senhal, personaggio storico, incarnazione transeunte della bellezza, sintesi momentanea delle contraddizioni che dilacerandoci costituiscono la realtà del nostro esistere.

Ivan Schiavone

Una scelta di poesie
Prima Scena
 
Cade verso un letto, cade di nuovo,
non smette di cadere, cade verso un letto,
si rialza, cade di nuovo, s’addormenta,
si sveglia, la prima immagine che vede
 
è ciò che spera, affila l’idea, ci lavora,
approssima la forma, l’avvicina all’orizzonte
        -deve sopravvivere agli eventi-
gioca di fino, assottiglia il simulacro,
 
ora è un riparo, un recinto, mette a fuoco,
la prima immagine che vede è un cerchio,
con dentro un altro cerchio,
 
una macchia scura che diventa figura,
poi scena, habitat naturale, maniera.
Ci pensa, e ci ripensa, tra sé e il nulla.
 
*
 
Si ripara in una piega che non è sua,
si abitua ad un’idea fino a darle forma,
si difende dall’incedere delle ombre,
dall’estraneo che bussa alla porta.
 
S’addormenta al fuoco della legge,
la confonde con l’arma più dolce,
dimentica la forza, la nasconde
nella fibra delicata della voce.
 
“Il nemico è sulla porta”,
gli sussurra chi ha memoria
“questo spazio è la tua dimora”.
 
La parola è inizio di ogni cosa,
in sua assenza è tutta pianura
che la mente non sopporta.
 
*
 
A.
“Se dovessi indicare un inizio,
direi che è questo, lo spettro,
un fantasma che arriva,
e sai che arriva quando è già dentro,
 
uno spazio mai chiuso
che delimita lo scontro,
un costume mai dismesso
che ti disegni addosso,
 
mentre stai per dire la tua,
sei lì che balbetti la battuta,
con lo straniero sul volto,
 
un barbaro al centro del mondo,
mentre impari il come, il segno,
e il suono, del suo nome.”
 
*
 
A.
“È sempre un ripetere negando
il buco nero che ci sta accanto,
non certo lo spazio profondo,
ma il dentro, il mostro quotidiano
 
che dice: esisto, ti vedo.
Così veniamo al mondo,
distruggiamo il mondo,
con un solo gesto, lo stesso,
 
il passo che crea lo spazio,
la pagina che riporta a casa;
è un incedere spezzando
 
la voce che si piega a chiasmo,
un nastro di Mӧbius, che inizia
lì dove finisce la vita.”
 
*
 
A.
“L’allineamento dei corpi
poi la luce filtra dopo l’eclisse,
crea uno spazio che non finisce,
muove lo spasimo della scrittura.
 
La mano oscilla, s’interrompe,
pone il limite alla buona sorte,
segna il confine, apre le porte
al sortilegio degli uccelli sulla collina.
 
Come Lavinio sul Tevere
attendo che arrivino dall’oriente
per fondare la città terrestre.
 
Sono il sigillo e la dolce rovina.
Questa è la prima scena,
lo spazio da cui tutto inizia.”
 

Vincenzo Frungillo (Napoli, 1973) è poeta, scrittore e saggista. In versi ha pubblicato: Fanciulli sulla via maestro (2002), Ogni cinque bracciate. Poema in cinque canti (2006-2009, finalista “Premio Antonio Delfini”), Il cane di Pavlov. Resoconto di una perizia (2013, Premio Russo-Mazzacurati), Le pause della serie evolutiva (2016), Prime scene di caccia e di morte (2021, Premio internazionale Città di Como), Cani, gatti, topi vegliano sulle necropoli (Premio Ciampi poesie, Valigie rosse, 2024). È autore dei saggi, Il luogo delle forze. Lo spazio della poesia nel tempo della dispersione (2017), Il rischio e la perdita. Su identità e linguaggio in Martin Heidegger (2022). Ha pubblicato il romanzo Un nome in meno (2021) e il testo teatrale Spinalonga. Una drammaturgia sulla corruzione (2016). È codirettore della collana di poesia contemporanea Adamàs.

sabato 24 maggio 2025

Incontro con Valerio Righini a Gattomerlino Spazio

 


Incontro con Valerio Righini
Sabato 31 maggio, ore 18
Gattomerlino Spazio
Borgo Vittorio 95, Roma


Si parla molto della Groenlandia, di questi tempi, ma pochi hanno esperienza di giorni trascorsi oltre il Circolo Polare Artico. Valerio Righini, poco prima che la Groenlandia balzasse alla ribalta della geopolitica, l’aveva scelta come meta di un suo viaggio e ce ne ha consegnate note interessanti e anche umoristiche in “Notti bianche a Ilulissat”. Verrà per questo incontro direttamente dalla sua Emilia e dialogherà con Amalia Romano e Gilda Gallerati.


venerdì 23 maggio 2025

Ben venga fine maggio con un sacco di libri alla Kasa dei Libri, a Milano

 Della serie Non facciamoci mancare nulla, per concludere un mese di maggio particolarmente impegnato nell'ultima settimana abbiamo organizzato due presentazioni di libri, una dietro l’altra.
La prima, mercoledì 28 alle 18.00, porta qui Nessi e connessi, riflessione molto attuale su opportunità e rischi delle tecnologie soprattutto per quanto riguarda l’universo giovanile. Lo presentano le autrici Annalisa Corrado e Rossella Muroni, che avrebbero dovuto farlo un mese fa, ma - in quanto parlamentari - hanno rimandato per la morte di Papa Francesco. Con loro Carlo Montalbetti, anima di Comieco, che al di là delle sue attività sul riciclo ama allargare le sue riflessioni a temi affini.
Frutto di un allargamento di orizzonti è anche la presentazione del giorno successivo, giovedì 29, sempre alle 18. Sarà infatti con noi Gianni Biondillo, scrittore e architetto, che da qualche anno si occupa con crescente passione di cinema. L’ultimo
risultato è MM. Milano’s Movies, un volumone in cui l’attività cinematografica nella nostra città viene esaminata, ponderata, rivoltata in tutti i sensi, dalla produzione allo sfruttamento dei diritti, senza soluzione di continuità. Per la sua esplorazione Biondillo ha coinvolto decine di critici, scrittori, cineasti e affini. Qui alla Kasa li rappresenta tutti Alberto Saibene, con noi nella serata. 
Poi sabato 31 un terzo libro al Kapannone; ma questa è un'altra storia...
K.



Per partecipare agli appuntamenti non è necessaria la prenotazione. 

40 Anni di Viaggio in Italia - presentazione del volume nella Pinacoteca metropolitana di Bari

 

A quarant’anni dalla sua prima pubblicazione, Viaggio in Italia (Il Quadrante, Alessandria 1984) considerato il caposaldo della storia della fotografia contemporanea, che ha consacrato a livello internazionale una generazione di fotografi, torna a casa, a Bari, nella Pinacoteca metropolitana “Corrado Giaquinto”, collocata al IV piano dello storico Palazzo della Provincia sul Lungomare Nazario Sauro. 
Era il 1984 quando Luigi Ghirri raccolse intorno a sé un gruppo di venti fotografi che già dalla fine del decennio precedente sperimentavano modi non convenzionali di rappresentare la realtà e i cambiamenti sociali in atto un po’ ovunque nel Paese. E il confronto diede vita alla mostra collettiva Viaggio in Italia, inaugurata il 15 gennaio di quell’anno nell’allora Pinacoteca Provinciale di Bari, diretta da Pina Belli D’Elia, e riproposta poi in numerose città italiane.

Fiumicino, Roma, 1983 (Fotografia di Shelley Hill)
L’appuntamento è per martedì 27 maggio, alle 17.30 con la presentazione della ristampa in edizione facsimile di Viaggio in Italia (Quodlibet, 2024) fac-simile del catalogo originario. A cura di Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati, disegnato da Paola Borgonzoni Ghirri, il volume comprende un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati. Una tra le opere più significative della fotografia contemporanea, comprendente la selezione di 86 fotografie delle oltre 300 nella mostra storica, è rieditata nella sua versione ‘facsimile’ a cura della Direzione Generale Creatività Contemporanea e del Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri.

Rimini, 1983 (Fotografia di Claude Nori)  
L’evento di presentazione del 27 maggio a Bari - a ingresso libero fino a esaurimento posti -prevede una tavola rotonda tra i fotografi e i protagonisti di quella avventura.
Intervengono Mario Cresci, Carlo Garzia, Adele Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati, moderati da Matteo Balduzzi, curatore Museo di Fotografia Contemporanea e co-curatore del volume.
Introducono: Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; Davide Rondoni, Presidente Museo Fotografia Contemporanea; Vito Leccese, Sindaco della Città Metropolitana; Micaela Paparella, Consigliera della Città Metropolitana di Bari con delega alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio della Pinacoteca.

Stigliano, Potenza, 1983 (Fotografia di Mario Cresci)
40 anni di Viaggio in Italia è un progetto promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea. In collaborazione con Archivio Eredi di Luigi Ghirri, Spazio Murat e Imago Plus.

Olschki al SalTo25

 

64 scatoloni rigonfi, 13 mobili montati e poi imballati di nuovo, 290 titoli per un totale di più di 1500 copie esposte, 30 piantine (ancora in ottima forma), 3 presentazioni, un numero cospicuo – ma indefinito – di bottiglie di vino, 74 ore di confronto, viavai, stanchezza ed euforia. Questi sono stati i “numeri” di Olschki al Salone di Torino 2025.
“Tutto qui?”, direte voi…
Effettivamente, anche noi ci siamo interrogati più volte su quale fosse lo scopo reale di una manifestazione del genere per una casa editrice speciale come la nostra; era naturale che, al cospetto delle cittadelle dei grandi gruppi editoriali, assalite dalle folle in attesa dei propri autori preferiti o alla ricerca di una qualche celebrità in posa sul tappeto verde, il nostro piccolo stand – oasi tranquilla in una zona liminale dell’Oval – apparisse marginale, se non addirittura insignificante.
Eppure, sin dal primo attimo in cui lo stand ha cominciato ad acquisire forma, in cui cimeli e cavalieri hanno preso posizione sulle bianche piramidi dei mobili Ikea, in cui le copertine hanno iniziato a combaciare armoniosamente, ci siamo accorti dello sguardo irretito dei viandanti, dapprima colleghi editori, di seguito compagni lettori.
Basta un’impercettibile scintilla per innescare il fuoco della curiosità: richiamati da un titolo o da un cartoncino, da un autore o da un’immagine suggestiva, vi siete addentrati negli scorci letterari, avete solcato le impressioni a oro, avete dialogato per ore con Galileo, Dante, Dürer, principesse sabaude, filosofi ed esploratori. Avete, dunque, viaggiato con noi, che tutti i giorni abbiamo il privilegio ingenuo di stupirci, ogni singolo istante, della bellezza di lavorare con i libri.
Con queste premesse, abbiamo convenuto che l’aspetto quantitativo ci sarebbe interessato il giusto. Molti ragazzi si sono appassionati al catalogo Olschki e alla complessità del lavoro editoriale; tanti volti noti sono tornati per un apprezzamento, una proposta o un consiglio; persone apparentemente così distanti dal nostro mondo, per studi e formazione, hanno rivelato il proprio segreto amore per la letteratura, l’arte, la musicologia e la storia della scienza.

A tutti voi che, con il confine dello stand, avete valicato i confini del sapere, la casa editrice dice “grazie”. A tutti noi, che siamo voi dall’altra parte dello specchio, facciamo lo stesso.

La casa editrice