Eleonora Duse
LA GIOIA DELL'ANIMA ESISTE
Lettere di un’attrice tumultuosa
a cura di Marco Federici Solari
prefazione di Sonia Bergamasco
L'Orma editore
collana I Pacchetti
maggio 2025
pp. 64, euro 8
ISBN 9791254761229
maggio 2025
pp. 64, euro 8
ISBN 9791254761229
«A notte, per quanto desolata sia la mia anima, non chiuderò le imposte, per lasciar passar le stelle dietro i vetri della mia stanza... Che posso fare per vincere questo incanto?»
Soprannominata “la Divina”, Eleonora Duse (1858-1924) ha rivoluzionato l’arte della recitazione e contribuito alla nascita del teatro moderno italiano. Questa raccolta epistolare ci svela il lato più intimo e appassionato di un’artista che ha sempre difeso con fermezza la propria indipendenza creativa.
Nelle pagine di questa preziosa selezione di lettere incontriamo figure di spicco della cultura italiana come Sibilla Aleramo, Arrigo Boito e Luigi Pirandello, testimoni del genio e della determinazione della più grande attrice italiana della sua epoca.
L'Introduzione
«Но росо сoraggio, poca stima di me» scrive in una lettera. Ha 22 anni, Eleonora. Parla di teatro e di sé, è affascinata e goffa. Ma già l'anno seguente afferma in un'intervista: «parte del pubblico non mi accetta ancora come desidero d'essere accettata, perché non faccio le cose altro che a modo mio, cioè a dire nel modo come le sento». E nel giro di poco, Eleonora raggiunge se stessa, è pronta a raccontare la storia nel suo modo. La sua scrittura, allora, cambia sensibilmente, sterza, scioglie le vele, si fa specchio di una voce profonda. Come scrive! come inarca le consonanti, come sottolinea parole, come punteggia, inventa, osa! Come vola verso l'alto nel bianco della pagina, come stacca decisa la sua linea, nelle т. Ama il viola - così anti teatrale - e viola sarà anche il colore del suo inchiostro. Lei così riservata nella vita fuori scena, nelle lettere ad amici e confidenti si mostra senza veli. Vive, sulla pagina, l'avventura di un pensiero complesso, inquieto, che richiede attenzione, che si interroga e si immerge, ispirato. Avrà mai pensato che un giorno quelle lettere (quelle rimaste, delle innumerevoli che ha scritto e che le hanno scritto) sarebbero state lette, studiate, citate e recitate? Avrà immaginato che il suo teatro più segreto sarebbe stato svelato, e il sipario strappato? Lo scrittore Giovanni Papini glielo dice con convinzione: altro che attrice, «voi siete soprattutto scrittrice, e grande!». E per un attimo Eleonora se lo chiede, forse tenta una prova. Ma poi sa bene qual è la sua strada. A 55 anni, all'amica Ada Negri scrive: «se non guadagnate la forza di essere sola, non troverete consolazione. Se vi ritrovate, non soffrirete più, o almeno, l'ansia di cui parlate non vi aсcecherà più». Quanta strada, quanta vita, dalle lettere formali e incerte della giovanissima Eleonora. Non deve più dimostrare nulla. Si è buttata a capofitto nelle storie, ha sofferto, ha amato, ha capito pesi e contrappesi delle relazioni. Ma sogna ancora. Non ha mai smesso di sognare - il mento sempre leggermente rivolto verso l'alto, in ascolto, in attesa. Guardatela: in una foto è con le dita intrecciate, in una grammatica silenziosa di vuoti e di pieni, gli occhi dal taglio leggermente discendente che ti frugano dentro, ma sanno aspettare. Leggendo le sue lettere, ci sembra di conoscerla, di poterle stare асcanto. È una donna che ha il coraggio di parlare con parole pesate, pensate, emotive e luminose. Sa far brillare, nel groviglio delle storie e degli accidenti, alcune frasi che si sollevano come isole, che resistono al tempo, che ci parlano oggi, ancora e ancora.
Sonia Bergamasco
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