mercoledì 9 aprile 2025

L'editore 'Il ramo e la foglia' intervista l'autore: Domenico Conoscenti

 
:: Sta per uscire con Il ramo e la foglia edizioni il tuo nuovo romanzo "Manomissione", potresti presentarti brevemente ai nostri lettori?
 Alle note bio-bibliografiche riportate nella bandella posso aggiungere di avere vissuto sempre in Sicilia e pressoché esclusivamente a Palermo, di essere diventato da pochi anni un insegnante in pensione, di non avere una biografia movimentata o interessante.

:: Perché scrivi, e in particolare romanzi?
 Forse è un modo di fare accadere qualcosa che si desidera - un po' come le pitture nelle caverne dei nostri antenati - o che si teme. Uno sperimentare in vitro l'ignoto di cui si avverte confusamente la presenza. Un modo di riscrivere un finale già avvenuto.

:: Riguardo alle tue letture, quali sono gli autori o i titoli che ti hanno appassionato, che in qualche modo possono averti influenzato nella scrittura di questo romanzo?
 A parte i grandi Italiani "scolastici", non solo del Novecento, ho amato molto Morante, Calvino, Malerba. fra i Siciliani, Consolo, Bufalino, l'Horcynus Orca di D'Arrigo. e l'elenco potrebbe, certo, continuare, estendersi anche agli stranieri ed entrare nel dettaglio. Così come, per la poesia, ho amato Montale, Sinisgalli, Sereni, Magrelli. Per letture più recenti rimando alle righe finali della bandella.
Preferisco segnalare, sia pure in maniera disordinata e non esaustiva, alcuni dei titoli che sento particolarmente importanti, legati a precisi segmenti del mio vissuto (che forse è un altro modo di rispondere alla prima domanda): "Maurice" e alcuni racconti di "La vita che verrà" (Forster), "L'isola di Arturo" (Morante), "Camere separate" (Tondelli), "Quando Chicco si spoglia sorride sempre" (Severini), "L'Opera al nero" (Yourcenar), "Atti impuri" e "Amado mio" (Pasolini), "Ballo di famiglia" (Leavitt), "Ernesto" (Saba), "Luoghi naturali" (Fortunato), "I Neoplatonici" (Settembrini), "Mario e il mago" (Mann), "La grande sera" (Pontiggia), "Acqua dolce, acqua salata" (Russell), le Poesie di Wilcock e quelle di Penna, "La voce a te dovuta" di Salinas.

:: C'è uno stile compositivo che ti caratterizza?
 Non saprei, di sicuro non ho un modello compositivo: lo vado sviluppando volta per volta, come è accaduto nel primo romanzo e, in maniera più evidente, nei singoli racconti. Nel caso di "Manomissione" sapevo che avrei alternato alla ricostruzione "neutra", oggettiva dei fatti nei capitoli dispari, l'intervento in quelli pari di una voce in prima persona con varie finalità, fra le quali raccordare gli eventi fra loro, colmare i vuoti lasciati dal nudo resoconto e aprire spiragli sul mondo interiore di alcuni dei personaggi. Un tentativo di mettere in relazione, senza spezzare o sconvolgere il filo degli eventi, quello che un tempo si diceva "personale e politico".


:: Cosa ti ha spinto a scrivere "Manomissione"? Perché questo titolo? Quali sono i temi che tratti?

 Il titolo che avevo in mente era in realtà "Prove tecniche di manomissione", abbandonato infine per la forma più sintetica, d'accordo con gli editori. Si riferisce alla reazione di un gruppo clandestino ai piani governativi di controllo della comunicazione e dell'informazione. A questa si affianca un'ulteriore, del tutto differente accezione, che emerge a circa metà della trama.
La spinta alla scrittura è scaturita da una commistione di sconforto e di rabbia per un evento che ha chiuso drammaticamente e (si direbbe) definitivamente un lungo trentennio di partecipazione democratica.

:: Quanto tempo hai impiegato per scrivere questo libro? Ci racconti la sua genesi?
 Ho impiegato quattro anni per scrivere la prima stesura, in forma di romanzo distopico, pubblicata a pagamento una decina di anni fa. Mi sono poi dedicato ad altre scritture (il saggio sui Neoplatonici; i versi per le fotografie di Angelo Di Garbo - sua, fra l'altro, quella della copertina) e alla riscrittura dei racconti, e l'ho ripresa più volte e con crescente assiduità nel corso degli ultimi tre-quattro anni. Ho via via abbandonato la forma distopica e creato invece una variante, appena trasfigurata dall'immaginazione, dell'Italia dell'inizio del nuovo millennio, nella quale ho innestato elementi cronologicamente sfalsati (per il lettore, non per i personaggi), per mettere in evidenza analogie o corrispondenze fra i movimenti degli anni Settanta e quelli no-global confluiti al G8 di Genova. Si è creata così una sorta di continuativa, anomala ucronia (o discronia, altrettanto anomala), visibile fin dal capitolo iniziale. Ho sfoltito la stesura precedente di molti episodi collaterali, l'ho asciugata di un eccesso di impeto polemico, ne ho di fatto riscritto la trama e i dialoghi, anche riarticolando i rapporti fra i personaggi. E nuova e, inevitabilmente, più consapevole, è stata la cura del livello espressivo e formale.

:: Che cosa ti aspetti da questa tua pubblicazione?
 Non so davvero cosa aspettarmi. Mi piacerebbe, banalmente, che "Manomissione" giungesse a molti lettori.

:: Ci sono dei lettori a cui pensi che il libro possa particolarmente interessare?
 Forse a quelli che apprezzano la compresenza di generi diversi nello stesso testo, nel caso in questione oscillante fra romanzo giallo, distopico-discronico e storico, pur nel consapevole sabotaggio di alcuni dei loro principi costitutivi. E a quelli che ritengono che anche un testo di invenzione possa delineare, proprio in quanto tale, coi suoi peculiari strumenti, una forma di verità molto vicina al reale.

:: Cosa può convincere un lettore incerto a leggerlo?
 Penso che basti quanto scritto finora. Con l'avvertenza finale che ogni libro è diverso dal discorso che su di esso può farvi l'autore. In questo caso, direi, che è senz'altro migliore della sua presentazione.

:: Hai qualcosa da aggiungere?
 Sì. Ringrazio Giuseppe Girimonti Greco per avere apprezzato e suggerito "Manomissione" agli editori, e questi anche per gli spunti critici che mi hanno offerto sul testo, necessari per giungere al fatidico Visto si stampi.

Giovanni Burgio - I COMUNISTI PRIMA DEL PD - Istituto Poligrafico Europeo

 
Giovanni Burgio
I COMUNISTI PRIMA DEL PD
Sicilia 1982-2012

postfazione di Mario Azzolini
Istituto Poligrafico Europeo
collana Le Opinioni, Saggi / 45
aprile 2025
pp. 20, euro 16
ISBN 9791281250161


 
Un saggio sulla storia del Partito comunista siciliano e sulle sue evoluzioni fino alla nascita del Partito democratico, raccontata tramite le voci di alcuni fra coloro che ne sono stati protagonisti.
 

Giovanni Burgio, ricercatore del Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, fra le quali I Siciliani fondata da Giuseppe Fava e Grandevù diretta da Letizia Battaglia. Nel 2008 ha pubblicato Pio La Torre. Palermo, la Sicilia, il PCI, la mafia (Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre). È autore, insieme a Umberto Santino, Giovanni La Fiura e Nino Rocca, di Mafia & Droga. Lo stato delle cose Rapporto 2024 (Mediter Italia, 2024).

Gianfranco Perriera - FIGURE DELL'INTELLETTUALE - Istituto Poligrafico Europeo

Gianfranco Perriera
FIGURE DELL'INTELLETTUALE
La passione del pensare in tempi scompigliati

Istituto Poligrafico Europeo
collana Le Opininioni, Saggi / 42
aprile 2024
pp. 128, euro 15
ISBN 9791281250086


In tempi bui gli intellettuali sono messi alla porta, ma non cessano di essere necessari. Sono la finestra sull’altro e sull’oltre, senza fumosi misticismi. Sono la parola che si fa discorso e rifugge dalla chiacchiera, dallo slogan, dall’ammiccamento. Sanno resistere alla rete della civiltà di massa senza rinunciare alla comunicazione. Sono la voce che sa della memoria, si tuffa nel presente e apre al futuro.
 
Gianfranco Perriera è regista, saggista e autore teatrale. Dal 1985 ha fatto parte del Teatro Teatés, diretto a lungo dal padre Michele, alle cui produzioni ha preso parte come attore e regista. Ha insegnato alla Scuola di Teatro Teatés di Palermo, dal 1986 al 2011 e, dal 2014 al 2019, alla Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo, diretta da Emma Dante. Collabora alle riviste Segno e InTrasformazione. Tra le sue ultime pubblicazioni: L’amore custodito (il Palindromo, 2017); Non ho la forza di correre e due altre storie di ordinaria infelicità (Medinova, 2021); La città del mondo (Torri del Vento, 2021) e Non riconosco allo specchio (Torri del vento, 2022). 

martedì 8 aprile 2025

Charles Dickens - IL MISTERO DI EDWIN DROOD - Mondadori

Charles Dickens
IL MISTERO DI EDWIN DROOD
(titolo originale The Mistery of Edwin Drood, 1870)
traduzione di Saverio Tomaiuolo
Mondadori
Oscar Classici Cult
aprile 2025
pp. 384, euro 16
ISBN 9788804786542

 
Un sentimento di oscurità maligna aleggia sulla cittadina di Cloisterham, con la sua antica cattedrale dalla massiccia torre quadrata dove il maestro del coro, John Jasper, insegna canto alle fanciulle educate nella vicina Casa delle Monache. Tra loro, la graziosa Rosa Bud, per la quale l’oppiomane Jasper nutre una passione ossessiva. Ma Rosa è promessa fin dall’infanzia a Edwin Drood, il nipote di Jasper rimasto orfano e affidato alle sue cure. Folle di gelosia, il maestro di musica arriva a meditare l’assassinio del pupillo, quando la scomparsa del giovane, la mattina di Natale, rimette in discussione ogni cosa. Che fine ha fatto Drood? È fuggito o è morto? E del suo corpo che ne è stato? 
Ultimo romanzo di Dickens, Il mistero di Edwin Drood (1870) riprende gli stilemi della detective story e del racconto sensazionalistico per narrare una vicenda permeata da un senso di dissoluzione e decadenza. In un’Inghilterra lugubre e allucinata, tra fumerie d’oppio e personaggi ambigui, lo scrittore dà forma alla visione amara dell’esistenza che caratterizza i suoi ultimi anni, sondando, nella ricerca del destino di Edwin Drood, il mistero più grande di tutti: il “cuore di tenebra” nascosto al fondo dell’animo di ciascun essere umano. Rimasto incompiuto per la morte dell’autore, Il mistero di Edwin Drood unisce il fascino di una trama fitta di segreti all’interrogativo sul possibile finale, che Saverio Tomaiuolo prova a ricostruire sulla base di testimonianze coeve e delle illustrazioni, qui riportate per la prima volta in un’edizione italiana, realizzate da Luke Fildes seguendo le indicazioni dell’autore.

Charles Dickens (Portsmouth, Hampshire, 1812 - Higham, Kent, 1870) è uno dei più significativi e popolari autori della letteratura inglese. Tra i suoi romanzi: Il circolo Pickwick, Le avventure di Oliver Twist, David Copperfield, Tempi difficili, Racconto di due città. Celeberrimo classico per tutte le età è il suo Canto di Natale.

Simone de Beauvoir - LA LUNGA MARCIA - Mondadori

 
Simone de Beauvoir
LA LUNGA MARCIA
(titolo originale La Longue Marche, 1957)
traduzione di Laura Guarino
Mondadori
Oscar Moderni
aprile 2025
pp. 528, euro 16
ISBN 9788804758723

 
Insieme a Jean-Paul Sartre, nel 1955 Simone de Beauvoir viaggiò per sei settimane attraverso la Cina, invitata dal governo cinese. Da quell’esperienza nacque La lunga marcia (1957), un ricco resoconto del grande paese asiatico e dei cambiamenti che il comunismo vi stava portando. Tra visite minuziosamente organizzate e libere passeggiate, conferenze ufficiali e spontanee conversazioni, vestigia del passato e realizzazioni del presente, de Beauvoir fissa sulla pagina un periodo storico di rapida transizione, in cui «è impossibile fermarsi nell’istante». Testimone dei mutamenti nelle condizioni di vita dei lavoratori, nella situazione femminile e familiare, l’autrice coglie la fugacità del momento incarnato dalla Cina alla metà degli anni Cinquanta, quel «momento particolarmente commovente della storia in cui l’uomo si strappa alla sua immanenza per conquistare l’umano». Per questo La lunga marcia rimane ancora oggi un documento fondamentale dello scontro tra capitalismo e comunismo, e soprattutto una profonda riflessione su identità e diversità e sul significato della libertà nei differenti contesti culturali.
 
Simone de Beauvoir (Parigi 1908-1986) ha elaborato i temi dell'esistenzialismo di Jean-Paul Sartre (a cui è stata sentimentalmente legata) applicandoli soprattutto al problema dell'emancipazione femminile. Grande narratrice e saggista, è stata una figura culturale di primo piano nel Dopoguerra ed è considerata una delle madri del femminismo. Il suo saggio Il secondo sesso (1949) è un'opera che ha cambiato il mondo. Tra gli altri numerosi libri, i romanzi Il sangue degli altri (1945) e I mandarini (1954, premio Goncourt) e il memoir Memorie d'una ragazza perbene (1958).

Kawabata Yasunari - IL MAESTRO DI GO - Mondadori

 
Kawabata Yasunari
IL MAESTRO DI GO
(titolo originale 名人, 1954)
traduzione di Cristiana Ceci
postfazione di Anna Kazumi Stahl
Mondadori
Oscar Moderni
aprile 20255
pp. 240, euro 13,50
ISBN 9788804779490

In un giorno di mezza estate, isolato in un raffinato albergo di campagna, il maestro Shusai, fino ad allora imbattuto, affronta il suo rivale più temibile, il VII dan Otake. La sfida è leggendaria, una partita di go destinata a diventare memorabile. Per sei lunghi mesi, gli avversari si fronteggeranno sul goban, il tavoliere: dei due esperti contendenti trionferà chi saprà occupare un’area più ampia dell’altro. Tra giudici e ufficiali di gara, con le loro pedine disegnano via via un intricato enigma di vuoti ed entropie, dove l’armistizio non è contemplato. Arte millenaria, il go è il più antico gioco da tavolo al mondo e racconta un universo intriso di storia e tradizione: i silenziosi rituali, il rispetto per gli antichi maestri e la tensione palpabile a ogni mossa vietano la stasi o il compatimento mentre obbligano, passo dopo passo, a tornare sul campo di battaglia. Nato nel 1938 come reportage della partita tra Hon’inbo Shusai e lo sfidante nonché discepolo Kitani Minoru, Il maestro di go è «un enigma avvincente» – secondo Anna Kazumi Stahl – «perché si basa su eventi reali, e tuttavia vi troviamo una ricchezza letteraria che travalica il concetto di “cronaca”. Il tono poetico commuove, e la trama si dipana con suspense via via che si delinea lo scontro finale, decisivo, tra i due grandi avversari.»
 
Kawabata Yasunari (Ōsaka 1899 - Tōkyō 1972), premio Nobel per la letteratura nel 1968, è uno dei massimi scrittori della letteratura giapponese oltre a essere stato un intellettuale che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della cultura nipponica nel Novecento. Tra le sue opere, di cui è in corso la ripubblicazione negli Oscar Mondadori, ricordiamo: La danzatrice di Izu (1927), Il paese delle nevi (1937), Mille gru (1952), La casa delle belle addormentate (1961) e Bellezza e tristezza (1965).

Un premio a Parigi per L'Orma



Ieri al Théâtre de l’Odéon di Parigi si è svolta la cerimonia dei prestigiosi Trophées de l’Édition, i premi che celebrano ogni anno le eccellenze del mondo editoriale francese.
Con grande gioia, e un punta di fierezza,  Les Éditions L’orma, l’antenna francese de L’orma editore, ha vinto il Trophée de la Création Éditoriale per la collana «Les Plis», il corrispettivo dei «Pacchetti», libri epistolari concepiti per essere spediti.


Questa categoria premia le iniziative e le opere caratterizzate da scelte editoriali inedite e audaci, capaci di ampliare gli orizzonti letterari e offrire proposte nuove e originali.
«Les Plis» hanno conquistato lettrici e lettori, librai e libraie, e ieri sera, in un teatro storico, gremito di editori di ogni dimensione e sensibilità, hanno sventolato come piccoli vessilli di carta in nome dell'inventiva, della cura editoriale e della letteratura che arriva davvero a domicilio.


Lorenzo Flabbi e Marco Federici Solari, editori de L'orma e de Les Éditions L'orma

Øyvind Torseter - MULE BOY E IL PRESIDENTE - Beisler

 
Øyvind Torseter
MULE BOY E IL PRESIDENTE
Una spy story
traduzione di Alice Tonzig
Beisler editore
collana Trasversale Beisler
aprile 2025
pp. 136, euro 23,00
ISBN 9788874591350

età di lettura: da 9 anni

Premio Prix du livre vivant, France 2023

Il sogno si avvera: Mule Boy ha trovato lavoro come tuttofare, nientemeno che a casa di un Presidente. E se si dimostrerà all’altezza, avrà un incarico di superfiducia: sorvegliare la valigetta che contiene la bomba atomica. All’improvviso spunta un suo sosia, e la situazione si fa dura e pericolosa. Ma in questo intricatissimo intrigo internazionale, Mule Boy avrà al suo fianco una magica aiutante, l’abile e seducente detective Miss Cadmio. Avvolta nel suo impermeabile giallo, aiuterà Mule Boy a riconquistare la sua identità e a salvarne la carriera.   

 
Øyvind Torseter, classe 1972, è un acclamato artista, fumettista, scrittore e illustratore norvegese, che vive e lavora a Oslo. Ha dato vita a libri di successo nazionale e internazionale e per il suo contributo duraturo come illustratore per bambini, è stato finalista nel 2014 al premio biennale internazionale Hans Christian Andersen, il più alto riconoscimento per i creatori di libri per bambini. Per Detours è stato insignito del premio Year’s Most Beautiful Book Prize e del prestigioso Bologna Ragazzi Award nel 2008. Il Buco (pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo) si è aggiudicato il rinomato premio francese Jeune Alber e il premio norvegese come libro più bello dell’anno nel 2013. Mule Boy e il Troll dal cuore strappato, edito da Beisler, si è aggiudicato il Premio Andersen e il Premio Comicon nel 2022 ed è stato finalista del Premio Strega Ragazze e Ragazzi e del Premio Orbil sempre nello stesso anno. Tra i molti riconoscimenti internazionali ha avuto la nomina del Nordic Councils Childrens Book Prize nel 2016, e ha vinto, nel 2018, il Deutscher Jugendliteraturpreis.
 
Alice Tonzig, nata a Milano nel 1972, attualmente è docente di Business English, Cross Cultural Comunication e Storytelling presso Høyskole Kristiania, Oslo, insegnante di italiano (tutti i livelli) presso l’Istituto Italiano di Cultura, Oslo, e di italiano come lingua straniera presso la scuola secondaria superiore Bjertnes Videregåendeskole. Dal 1998 in poi ha svolto attività di traduttrice letteraria dal norvegese, specializzandosi in libri per bambini e ragazzi. Tra i numerosi titoli tradotti ricordiamo i libri di Maria Parr, pubblicati da Beisler Editore: Tonja Valdiluce (2015) e Cuori di waffel (2014), finalista al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2016 e vincitore del Premio Andersen 2015 come Libro dell’Anno e Miglior Libro 9-12 anni, e infine Oscar e io (2024). È anche la traduttrice di Mule Boy e il Troll dal cuore strappato di Øyvind Torseter.



Premio “Poesia in Residenza/ Islanda”

 


Dopo il successo del Premio Residenze Calvino – Islanda organizzato a Reykjavik nel 2024 in collaborazione con la Casa della letteratura Gröndalshús, Reykjavik UNESCO City of Literature e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), siamo davvero lieti di indire una seconda edizione di residenze in Islanda, questa volta incentrata sulla poesia, sia quella italiana che islandese. Invitiamo quindi a partecipare al Premio “Poesia in Residenza/ Islanda” che sarà assegnato a una poetessa /un poeta, o una curatrice/un curatore, o una traduttrice/ un traduttore per un’esperienza professionale a Reykjavík, presso la Casa della letteratura Gröndalshús, nel mese di settembre 2025.
Sarà oggetto della residenza un lavoro di curatela di un’antologia che raccoglierà un numero di poetesse e di poeti italiani e islandesi, tradotti nelle due lingue.
Il seguente premio è rivolto alla selezione di una poetessa/un poeta, o una curatrice/un curatore, o una traduttrice/traduttore che curerà la parte italiana dell’antologia e che lavorerà in collaborazione con un omologo islandese per la collazione e la traduzione del corpus.
Il candidato/a dovrà presentare una proposta di selezione di 10 poetesse/poeti contemporanei di lingua italiana, per i quali avrà acquisito l’interesse a condividere 5 poesie per ciascuna/o, da includere nel suddetto lavoro antologico. L’antologia mira ad essere una raccolta che comprenda autori contemporanei che abbiano già pubblicazioni al proprio attivo, nel rispetto di un equilibrio generazionale e di genere da entrambi le parti.
La curatela islandese e la relativa batteria di poetesse e poeti di lingua isalndese sarà selezionata da Reykjavik UNESCO City of Literature.
Reykjavik UNESCO City of Literature collaborerà al progetto favorendo la partecipazione del vincitore/vincitrice a iniziative culturali locali, facilitandone l’inserimento nel panorama culturale di riferimento. Alla fine del soggiorno la vincitrice/il vincitore organizzerà un evento di restituzione finale, in collaborazione con Reykjavik UNESCO City of Literature e con l’IIC Oslo. L’obiettivo di output è, ove possibile, la pubblicazione dell’antologia, sia in Italia che in Islanda. Sarà cura della vincitrice/ vincitore acquisire le liberatorie dalle poetesse / poeti sollevando il MAECI e l’IIC Oslo da ogni onere relativo ai diritti di traduzione e di pubblicazione delle poesie.
Il Premio “Poesia in Residenza/ Islanda” verrà assegnato a giudizio insindacabile della Commissione e prevedrà i seguenti benefici: un assegno di € 5.000,00 (cinquemila); l’alloggio e la disponibilità di uno studio presso l’istituzione partner; la copertura assicurativa per spese sanitarie, infortuni.


Emanuela Mannino - MOVIMENTI - Les Flâneurs

 
Emanuela Mannino
MOVIMENTI
Les Flâneurs Edizioni
collana Icone
aprile 2025
pp. 160, euro 15
ISBN 9791254512081

Movimenti è una silloge che raccoglie un centinaio di poesie, distribuite in cinque sezioni (Inquietudini, Distanze, Luce, Incontri, Forza).
Costituisce l’ideale maturazione dell’ultima raccolta poetica, Eppure, per la continua ricerca di senso esistenziale; al contempo, vuole rappresentare i movimenti dell’anima, con le sue evoluzioni, le poliedricità, le sue sfumature espressive, le sue conquiste, i suoi orizzonti.
Attraverso le molteplici inquietudini relazionali e le distanze, nell’incontro con se stessi e con il mondo in zone di luce interiore, tramite le esperienze con l’umano, si tenta di esprimere l’approdo consapevole adulto al punto di equilibrio ermeneutico, la Forza, come voce interiore che tutto può sanare, ricucire e ri-muovere.

Emanuela Mannino è docente di scuola Primaria. Ha pubblicato per la poesia: Sole Ribelle, Versi di bellezza e di resistenza (Ensemble, 2020); Eppure (Controluna, 2022); Erotanasie - Fantasie d’amore e morte - poema a due voci con Giannino Balbis, (Macabor, 2023). Una sua poesia A piedi nudi fa parte del disco Old folk for new poets (New model label, 2021). Un’altra poesia è presente nell’antologia Negli occhi bambini - Poesie e voci per ritrovare il mondo dell’infanzia (Scrivere Poesia Edizioni, 2022). Per la narrativa ha pubblicato un micro-romanzo nel collettivo: Tina-Storie della Grande Estinzione, (Aguaplano, 2020); un racconto in Congiunti - Racconti della pandemia (Ensemble, 2020); un racconto nell’antologia Cartoline dalla Sicilia (L’Erudita, 2023); una fiaba natalizia nell’antologia Un magico e prezioso Natale. Piccoli racconti per bambini di tutto il mondo (Macabor, 2023). Scrive per Le Finestre de L’irregolare, per Circolare Poesia, e fa parte della comunità Versipelle.

Elisa Virgili - PUGILI - Armillaria

 
Elisa Virgili
PUGILI
Storie di rabbia, classe e genere

Prefazione di Giorgia Bernardini
con un'intervista a Chiara Gregoris
Armillaria
collana I Cardinali
aprile 2025
pp.144, € 12
ISBN 9788899554552

 
La garra è la rabbia che rimane, ciò che ti tiene sul ring dieci round anche se già al quarto vorresti vomitare. La garra è quello che cerco di raccontare in questo libro attraverso le storie di cinque e più pugili donne che di avversità ne hanno affrontate diverse, sia per il contesto socio-economico da cui provengono, sia per il fatto di essere donne in un mondo completamente maschile come è la boxe.

Con uno sguardo situato anche dentro il ring, Elisa Virgili ripercorre le storie di cinque e più pugili donne che hanno deciso di sfidare le norme di genere e di classe di un ambiente storicamente considerato di esclusivo appannaggio maschile.
Cinque percorsi diversi ma accomunati da un filo rosso – anzi, glitterato – che passa nelle periferie, in contesti socio-economici complessi, tra resistenze culturali, pregiudizi e stereotipi per avvolgersi, nonostante tutto, nelle dodici corde del ring.
Da lì, le pugili sovvertono con i loro corpi non previsti, con la loro rabbia e un’estetica spesso zarra il mondo della boxe, che è stato a lungo uno spazio vietato alle donne. Ne riscrivono le regole coi propri termini, definiscono una loro narrazione che esce dallo storytelling stereotipato di cosa è, cosa fa e cosa può fare una donna, dando così anche a noi sugli spalti una lente diversa per scardinare i processi di normalizzazione e disciplinamento dei contesti sportivi e della società tutta.

Elisa Virgili è nata in provincia di Udine ma vive a Milano. È ricercatrice nell’ambito degli Studi di Genere e delle Teorie Queer. È anche pugile e si allena nella palestra popolare transfemminista Le Sberle. Si veste spesso in tuta e le piace il pizzo. Tra le sue pubblicazioni: Olimpiadi. L’imposizione di un sesso (Mimesis 2012), “Practicing Otherwise: Feminist Boxing Challenges Mainstream Narratives of Combat Sports” in Boxing, Narrative and Culture: Critical Perspectives (Routledge 2023), “La gestion de la colère et de l’agressivité dans la boxe: une perspective de genre” in Combat Sports, Martial Arts and Societies (STAPS Journal 2021). Per Asterisco Edizioni ha tradotto Gaga Feminism. Sesso, genere e la fine della norma di Jack Halberstam.

Luise Gottsched - IL TESTAMENTO - Lamantica

 
Luise Gottsched
IL TESTAMENTO

a cura di Maurizio Pirro
Lamantica edizioni
marzo 2025
pp.208
ISBN 9791280875143
 
CAPITANO VON WAGEHALS  Ma insomma, signorina, di tutte le ragazze che si sono innamorate di me nessuna è mai stata tanto timida quanto voi. Perché non vi decidete a parlare? Mi pare evidente che il vostro fine sia sposarvi con me!
AMALIE  Vi piace parlar chiaro! [...]
CAPITANO VON WAGEHALS  Proprio così! Io non sono di quei nobilotti sfaticati che passano la vita intera davanti a un camino acceso sussurrando languide frasi da innamorati. Io sono un ingranaggio fondamentale della guerra e della pace in Europa. Devo andare per le vie brevi. Là c’è la signorina von Kaltenbrunn e vuole sposarti. Tu la vuoi pure? Certo, se ha denaro a sufficienza! Quanto ne ha dunque? Ne ha così e così. Basta per finanziare la mia carriera? Sì: benissimo, sposiamola pure! Vedete, devo fare così, non posso menare il can per l’aia!
AMALIE (con fare pungente) E se anche la signorina von Kaltenbrunn avesse di sé una considerazione simile a quella che avete di voi stesso? [...]
CAPITANO VON WAGEHALS  Spero non vogliate far torto a voi stessa. È vero che io ho bisogno soprattutto di denaro, ma non mi dispiacerebbe se la mia futura moglie avesse anche del raziocinio.
AMALIE (scuote la testa) Capitano, oggi siete un po’ sopra le righe.
CAPITANO VON WAGEHALS  Sarei sopra le righe perché mi mostro per quello che sono? Nessuno è più perverso di chi prima del matrimonio nasconde il proprio vero carattere e poi si rivela una persona completamente diversa da come aveva lasciato intendere. No, io mi mostro proprio così come sono davvero.
AMALIE (sorridendo) Non per tutti questa è una condotta vantaggiosa.
 
(Estratto da L.G., Il testamento, Atto Quarto, scena V, a cura di Maurizio Pirro)

* * *

Le commedie di Luise Adelgunde Victorie Gottsched (1713-1762) ebbero in Germania qualche decennio di grande fortuna, ma furono poi soppiantate dai cambiamenti del gusto che imposero un modello di comicità meno legato alla stigmatizzazione del vizio e alla punizione morale del colpevole. La scrittrice lavorò per il teatro soprattutto fra il 1740 e il 1750, come traduttrice e autrice in proprio, al servizio del programma di rinnovamento della scena tedesca elaborato dal marito Johann Christoph Gottsched. Il sodalizio con questa importante figura di riformatore della lingua e della cultura in Germania fu molto produttivo e prese corpo in una stupefacente quantità di progetti, ma fu anche assai tormentato sul piano personale: Luise, che possedeva una cultura raffinata e una smisurata capacità di lavoro intellettuale, si ritrovò spesso confinata in una posizione ancillare e non riconosciuta. Gli anni recenti hanno visto nella germanistica una accensione di interesse per il suo lavoro, con l’obiettivo di restituirle la piena autonomia che le è propria.
(dalle Note di Maurizio Pirro)

Luise Kulmus Gottsched (Danzica, 11 aprile 1713 – Lipsia, 26 giugno 1762) è stata una poetessa, scrittrice, saggista e traduttrice tedesca. Nata Luise Adelgunde Victorie Kulmus, fu notata per le sue opere dal letterato Johann Christoph Gottsched. Dopo una lunga corrispondenza, nel 1735 i due si sposarono. Fu autrice di popolari commedie, tra cui Die Pietisterei im Fischbein-Rocke ("Il pietistume in crinolina") del 1736, una condanna del pietismo; la commedia, che fu vietata perché conteneva allusioni a fatti realmente avvenuti, è un rifacimento de La femme docteur del gesuita francese Guillaume Bougeant; Die Hausfranzösin ("L'istitutrice francese") del 1744, una satira dell'educazione formalistica di derivazione francese; Die ungleiche Heirat ("Il matrimonio fra persone di diversa condizione"), del 1745. Fra tutte spicca Das Testament ("Il testamento") del 1745: protagonista è una ragazza di Lipsia, retta e sincera, di educazione illuminista, diversamente dal suo pretendente, nel quale la Kulmus volle rappresentare il tipico suddito tedesco. Fu anche importante traduttrice dall'inglese e dal francese al tedesco. Tradusse, ad esempio, diversi articoli del noto giornale letterario The Spectator di Joseph Addison (1739-1743), ma anche Il ricciolo rapito di Alexander Pope nel 1744. Nel 1763, l'anno dopo la sua scomparsa, il marito pubblicò tutte le sue opere, le Sämtliche kleinere Gedichte.
(da Wikipedia)


Staffette. Festival itinerante del libro indipendente – #1 Roma Lucha y Siesta

 

Sabato 12 e domenica 13 aprile si apre una nuova stagione dell’editoria italiana! 
Staffette è un gruppo di case editrici indipendenti che lavora per immaginare un’editoria sostenibile e umana, artigianale, radicata nei territori. Per questo abbiamo creato STAFFETTE. FESTIVAL ITINERANTE DEL LIBRO INDIPENDENTE, la cui prima edizione si terrà il 12-13 aprile a Roma, alla Casa delle Donneé Lucha y Siesta, un luogo di lotta femminista e transfemminista.
Una due giorni gratuita, ricca di incontri tematici e con la possibilità di costruire un confronto per chi lavora nell’editoria. Sarà il nostro modo per incontrarci, per dialogare, per riconoscerci e per iniziare a segnare concretamente una strada diversa rispetto all’unica che vogliono farci credere possibile.


Vanni Santoni - IL DETECTIVE SONNAMBULO - Mondadori

 
Vanni Santoni
IL DETECTIVE SONNAMBULO
Mondadori
aprile 2025
pp. 348, euro 19,50
ISBN 9788804794318


Parigi, oggi. Martino se n’è andato dall’Italia, come tanti, e vaga senza grandi prospettive fino a quando incontra Johanna: capelli rosso fuoco, magnetica e scostante, è giovane quanto lui eppure più matura e complessa, almeno ai suoi occhi. Si innamorano, ma è un amore reso difficile dalle continue scomparse di lei, che non sembra avere una sola vita ma molte, negli ambienti più diversi. E tuttavia si amano, nella città scossa da manifestazioni e rivolte, fino a quello che per Martino è il collasso di un mondo: Johanna scompare di nuovo, ma stavolta non per un giorno o due. Scompare, e non si fa più vedere. Martino la cerca ovunque, mentre passano i giorni e le settimane (e finiscono i soldi), finché incappa in un manifesto che mostra la foto di un ragazzo bellissimo ed elegante che scende da un jet privato. Dietro di lui, riconosce subito i capelli rossi e l’inconfondibile postura di Johanna. Il poster è stato affisso da Tanya, la leader di un gruppetto anarchico che sta conducendo una ricerca che è lo specchio della sua: vuole ritrovare il giovane della foto, un certo Manfredi Contini della Torre, criptomilionario che ha fatto una misteriosa donazione al suo gruppo. Tanya e Martino uniscono le forze e si imbarcano in un’indagine che li porterà a inseguire in giro per l’Europa Manfredi e gli eccentrici progetti finanziati dal suo impero fondato sui bitcoin, fino a invischiarsi con lui e Johanna in un quadrilatero amoroso sempre più difficile da sbrogliare. Vanni Santoni ci consegna una storia d’amore, amicizia e denaro profondamente calata nell’oggi, e ci costringe a fare i conti con un quesito eterno: possono gli individui arrivare a determinare la Storia, o sarà sempre la Storia ad averla vinta sulle sorti individuali?

Un estratto

– Martino! Finalmente!
Manfredi veniva verso di me a braccia aperte, come per abbracciare un amico carissimo e lungamente atteso; veniva biancovestito (una sorta di vestaglia di bouclé bianco, ma ipertecnica, con sotto una tuta sportiva di tessuto leggero, tipo batista), scalzo come un Cristo e luminoso come un sole, anzi c’era proprio un raggio di sole che lo prendeva in pieno e tracciava la strada tra lui e me, cosa che mi fa pensare oggi che la sua stessa azione, la scelta di effettuare quell’azione in quel momento, derivasse dall’aver notato la comparsa della giusta scenografia, e ammetto che mi fece, ancora una volta, impressione. Facile, adesso, decostruire, ripresentare la scena come artefatta, se non addirittura ridicola. Non era così. Ebbi, anzi, la sensazione (sul momento non pienamente decifrata) che Johanna gli avesse trasmesso il dono dell’apparizione, e che avesse imparato a interpretarlo addirittura meglio (o forse chissà, era stato lui a trasmetterlo a lei? Un pensiero che mi diede un brivido), e mi lasciai abbracciare, e permettendo quell’abbraccio, di fatto gli davo l’autorizzazione a parlarmi, in quel profumo di sapone di Marsiglia e balsamo per capelli alla camomilla e acqua di colonia ultrapregiata ammettevo di voler capire meglio, mi rendevo disposto ad ascoltare, rifiutavo di impuntarmi, escludevo di fuggire, mettevo da parte l’idea già un bel po’ scardinata di portar via Johanna, accettavo di rimanere almeno per un po’, bandivo dalla mente l’impressione che fosse tutto assurdo, desistevo dal prendere una posizione netta, magari ostile; rinunciavo a difendermi, di fatto, dalla volontà schiacciante di costui.

* * *

Vanni Santoni (1978) ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Gli interessi in comune (Feltrinelli, 2008), Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza, 2011), Muro di casse (Laterza, 2015), La stanza profonda (Laterza, 2017, nella dozzina finalista del premio Strega). Per Mondadori è autore del ciclo di Terra ignota (2013-2017), dei Fratelli Michelangelo (2019) e della Verità su tutto (2022, premio Viareggio selezione della giuria). Il suo ultimo libro è Dilaga ovunque (Laterza, 2023), premio Selezione Campiello. Scrive sul “Corriere della Sera”, “Linus” e “Internazionale”.



Achille Marazza - MILANO 25 APRILE 1945 - Interlinea

 
Achille Marazza
MILANO 25 APRILE 1945
Con Mussolini in Arcivescovado

a cura di Giovanni A. Cerutti
Interlinea
collana Alia /102
aprile 2025
pp. 120, euro 14
ISBN 9788868576325

Nel pomeriggio del 25 aprile 1945 all’arcivescovado di Milano si svolsero le trattative tra il Comitato di liberazione nazionale, rappresentato da Achille Marazza e Riccardo Lombardi, e Mussolini. Dopo qualche ora il capo del fascismo decise di non proseguire il confronto, lasciando Milano, mentre il Comitato di liberazione diffondeva l’ordine dell’insurrezione nazionale. A partire dagli appunti del suo diario, Marazza ricordò quelle ore drammatiche che portarono alla liberazione in pagine qui pubblicate con un testo inedito di Leo Valiani e una lettera di Sandro Pertini.

Achille Marazza nacque a Borgomanero il 20 luglio 1894. Si avvicinò giovanissimo all’associazionismo cattolico, iscrivendosi ancora liceale al Circolo Universitario Contardo Ferrini e, successivamente, alla Fuci. Dopo essere stato arruolato nel 1915, chiese di essere inviato al fronte, dove venne ferito il 17 settembre nella battaglia del monte Coston. Nel dopoguerra, si iscrisse al Partito popolare fin dalla sua fondazione e nel 1920 venne eletto nel Consiglio comunale di Borgomanero. In seguito allo scioglimento del Consiglio disposto dal prefetto di Novara il 17 agosto 1923, Marazza si dedicò all’attività professionale, dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Pavia nel 1920.
Richiamato alle armi nell’agosto del 1942, raggiunse i reparti dell’esercito di stanza in Slovenia nel mese di settembre. Rientrato in Italia nei giorni immediatamente successivi all’armistizio, dopo un breve periodo in val Vigezzo al comando di una formazione partigiana, il 1° luglio 1944 divenne il rappresentante della Democrazia cristiana nel Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. In questa veste, il 25 aprile 1945 prese parte con Raffaele Cadorna e Riccardo Lombardi alle trattative per ottenere la resa di Mussolini con la mediazione del cardinale Schuster.
Consultore nazionale, prima, e costituente, poi, Marazza fu sottosegretario alla Pubblica istruzione nel ministero Parri e nel primo ministero De Gasperi. Nel secondo ministero De Gasperi ricoprì la carica di sottosegretario alla Giustizia, mentre nel quarto quella di sottosegretario agli Affari interni. Primo eletto nella lista della Democrazia cristiana della circoscrizione Milano-Pavia nelle elezioni del 18 aprile 1948, venne riconfermato nel medesimo incarico nel quinto ministero De Gasperi.
L’esperienza governativa si concluse con il sesto ministero De Gasperi, in cui Marazza venne nominato ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. Escluso dal settimo ministero De Gasperi, Marazza venne eletto nell’agosto del 1951 presidente della prima commissione permanente della Camera per gli Affari interni, l’odierna commissione per gli Affari costituzionali, carica in cui verrà riconfermato nella seconda legislatura. Nel luglio del 1955 venne eletto presidente del gruppo parlamentare della Democrazia cristiana alla Camera, incarico che mantenne fino al marzo del 1956.
Nella sua Milano, fu presidente del Consiglio di amministrazione della Veneranda Fabbrica del Duomo dal 1948 al 1967, componente del Consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica dal 1948 al 1954, commissario straordinario e, successivamente, presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani dal 1953 al 1965, presidente dell’Azienda Tramviaria Municipale di Milano e, successivamente, presidente della Confederazione della Municipalizzazione dal 1951 al 1957, presidente dell’Associazione Pomeriggi Musicali di Milano dal 1958 al 1966, presidente della Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi dal 1958 al 1967 e presidente del Consiglio d’amministrazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica “Leonardo Da Vinci” di Milano, dopo essere stato il presidente del Comitato nazionale per le onoranze a Leonardo Da Vinci nel Quinto centenario della nascita. Dal 1960 al 1962, inoltre, fu un componente del Comitato nazionale per la celebrazione del Primo centenario dell’Unità d’Italia e presidente del Comitato lombardo e dal 1956 al 1967 vicepresidente dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia.
Alla sua morte, avvenuta a Suna l’8 febbraio 1967, lasciò alla città di Borgomanero i propri numerosi beni ubicati nel territorio comunale, con il vincolo di istituire nella villa settecentesca, situata in un grande parco da destinare a uso pubblico, una Fondazione per amministrare una Biblioteca pubblica e Casa di cultura che iniziò la sua attività nel febbraio del 1971.

Giovanni A. Cerutti, storico e saggista, direttore della Fondazione Marazza di Borgomanero, è cultore della materia in Scienza politica all’Università degli studi di Milano. Per Interlinea ha scritto L'allenatore ad Auschwitz. Árpád Weisz: dai campi di calcio italiani al lager e ha curato De Andrè il corsaro, di Michele Serra, Fernanda Pivano e Cesare Romana, Bob Dylan. Play a song for me, Quel Natale nella steppa, Cantautori a Natale e Ma la fortuna dei poveri dura poco. 


AA.VV. - 25 POESIE PER IL 25 APRILE - Interlinea

 
AA.VV.
25 POESIE PER IL 25 APRILE
antologia a curaa di Giovanni Tesio
Interlinea
collana Lyra / 116
aprile 2025
pp. 68, euro 12
ISBN 9788868576424

Aprile è veramente primavera / nel '45: beato chi / accetta il contagio della speranza! / Il mondo ritrova le ali perdute. / Che poi sappia volare, non è detto (Silvio Ramat)
Non solo diari e romanzi: servono anche poesie per esprimere l’immediatezza e la profondità di sentimenti per la fine della guerra e la liberazione. Cominciare con Saba e chiudere con Erri De Luca, come fa il curatore Giovanni Tesio in questa antologia che mancava, non è semplicemente una questione cronologica ma anche una significativa scelta poetica. E come premessa valga la «primavera hitleriana» descritta da Montale, senza tralasciare la testimonianza di Pasolini che confessa: «giunsi alla resistenza / senza saperne nulla se non lo stile: / fu stile tutta luce… / la speranza ebbe nuova luce». Letture per illuminare la storia e trovare nuova speranza per l’oggi.

Giovanni Tesio (1946), già ordinario di Letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro, ha pubblicato alcuni volumi di saggi (l’ultimo, La luce delle parole, per Interlinea, nel 2020), una biografia di Augusto Monti che ha avuto un seguito nel volume di saggi Augusto Monti. Letteratura e coscienza democratica (Araba Fenice, 2023), una monografia su Piero Chiara, molte antologie. Ha curato per Einaudi la scelta dall’epistolario editoriale di Italo Calvino, I libri degli altri (1991), riedito da Mondadori negli Oscar trent’anni dopo la prima edizione. Molto ha lavorato intorno a Primo Levi di cui ha pubblicato per Einaudi la conversazione Io che vi parlo (2016) e due volumi su vita e opere presso Interlinea: Primo Levi. Ancora qualcosa da dire (2018), Primo Levi. Il laboratorio della coscienza (2022). Sempre presso Interlinea ha pubblicato un pamphlet in difesa della lettura, della letteratura e della poesia, I più amati. Perché leggerli? Come leggerli? (2012), un “sillabario” intitolato Parole essenziali (2014) e due antologie dedicate alla poesia e alla prosa della Shoah, Nell’abisso del lager (2019) e Nel buco nero di Auschwitz (2021), e ancora, sempre per Interlinea, un’antologia dedicata a Pavese, Donne appassionate. Poesie d’amore e di morte (2022) e un’antologia dedicata alle poesie sulle piante, Anche gli alberi cantano (2024); infine una nuova riflessione sulla poesia, La poesia in gioco (2023) e una sulla lettura, Nel bosco dei libri (2024), ambedue per Lindau. La sua attività poetica, dopo esordi lontani, è sfociata nella pubblicazione di un canzoniere in piemontese di 369 sonetti, intitolato Vita dacant e da canté (Centro Studi Piemontesi, Torino 2017), poi seguito da tre titoli editi da Interlinea, Piture parolà (2018) tradotto in francese (14 seconde. L’art réfléchi dans un sonnet) da Perle Abbrugiati, Nosgnor (2020) e Paròla, amisa mia (2024). Nel 2018, presso Lindau, è uscito il suo primo libro di narrativa, Gli zoccoli nell’erba pesante, cui è seguito il Diario di un camminante (2024), che raccoglie l’esperienza compiuta del cammino di Santiago. È tra i membri della collana di poesia “Lyra” e dirige la collana “Diramazioni” presso l’editore Carabba di Lanciano. È stato per trentacinque anni collaboratore di “La Stampa”, cui ha ripreso a collaborare, ed è condirettore della rivista “Letteratura e dialetti”.





Sergio Mattarella - LA NOSTRA LIBERTA' - Interlinea

 
Sergio Mattarella
LA NOSTRA LIBERTA'
I discorsi per il 25 aprile

con una nota di Gianfranco Astori
con i link ai video dei discorsi nelle varie località d’Italia
Interlinea
collana Alia / 105
aprile 2025
pp. 112, euro 12
ISBN 9788868576417
 
«Il 25 aprile è, per l’Italia, una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia»: i discorsi di Sergio Mattarella in occasione del 25 aprile sono una lettura coinvolgente e uno stimolo a riflettere, anche per le generazioni più giovani, perché secondo il presidente della Repubblica sono temi sempre attuali visto che «la democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità e lotta severa contro la corruzione e le mafie», nella convinzione che la festa della Liberazione sia «un incitamento a tenere la schiena dritta, a essere fedeli a noi stessi».





lunedì 7 aprile 2025

Sandrine Collette - MADELAINE PRIMA DELL'ALBA - edizioni e/o


Sandrine Collette
MADELAINE PRIMA DELL'ALBA
(titolo originale Madelaine avant l’aube, J-C Lattes, 2024)
traduzione di Alberto Bracci Testasecca
edizioni e/o
collana Dal Mondo
Marzo 2025
pp. 208 - € 19,00
ISBN 9788833578835


Candidata al premio Goncourt 2024
Vincitrice del premio Goncourt des lycéens 2024

Il minuscolo borgo chiamato le Salite è un luogo fuori dal tempo che per le gemelle Ambre e Aelis e per la vecchia Rose costituisce da solo un intero paese. L’esistenza non è mai stata facile da quelle parti. Le famiglie lavorano una terra che appartiene ad altri e sopportano l’ingiustizia stringendo i denti, ma è così da sempre. Fino al giorno in cui appare Madelaine, una bambina affamata e selvatica sbucata dalle foreste. Adottata dagli abitanti delle Salite, Madelaine li incanta tutti con la sua passione, il suo coraggio e la sua vitalità, eppure resta nei suoi occhi una fiammella non del tutto dritta, una fiammella che un giorno appiccherà fuoco al mondo. Con Madelaine prima dell’alba Sandrine Collette si interroga sull’ordine delle cose, sonda l’istinto di ribellione e, con la sua splendida scrittura, ci regala un’ode ai legami familiari.

Sandrine Collette vive nell’area del Morvan, in Borgogna. Tra i suoi numerosi romanzi, pubblicati in Italia dalle nostre edizioni, ricordiamo Resta la polvere, Dopo l’onda, E sempre le Foreste, vincitore del Prix du Livre France Bleu PAGE dei librai 2020, del Grand Prix RTL Lire e del Prix de La Closerie des Lilas, ed Eravamo lupi, Prix Renaudot des Lycéens e Prix Giono 2022. Con Madelaine prima dell’alba ha vinto il Prix Goncourt des Lycéens 2024.



Alexandra Lapierre - L'INDOMABILE E MISTERIOSISSIMA MILES FRANKLIN - edizioni e/o


Alexandra Lapierre
L'INDOMABILE E MISTERIOSISSIMA MILES FRANKLIN
(titolo originale L'Ardente et très secrète Miles Franklin, Flammarion 2025)
traduzione di Alberto Bracci Testasecca
edizioni e/o
collana Dal Mondo
Aprile 2025
pp. 496 - € 22,00
ISBN 9788833578491

«CHI HA SCOVATO STAVOLTA? Ecco la domanda che riempie i cuori dei lettori di Alexandra Lapierre a ogni suo nuovo romanzo, visto l’immenso talento dell’autrice nel far uscire dall’ombra personaggi straordinari. Stavolta è il turno di una scrittrice famosissima in Australia, suo paese natìo, ma che è passata inosservata in Europa (...) Con il suo ritmo incalzante, il libro di Alexandra Lapierre è una delizia!».
Alix Girod de l’Ain, ELLE

«Alexandra Lapierre, che scova eroine straordinarie, ci regala il suo miglior romanzo finora: il ritratto di una scrittrice affascinante e sorprendentemente moderna, in cui l’autrice ha trasfuso gran parte della sua idea di letteratura. La sua passione per Stella è contagiosa».
Claire Julliard, Le Nouvel Obs

Australia, primi anni del Novecento. Stella Miles Franklin è la maggiore di sette tra fratelli e sorelle, vive in una fattoria dell’entroterra. Adora i panorami mozzafiato australiani e i grandi spazi, è un’eccellente cavallerizza, ma le va stretta la morale vittoriana di cui è ancora impregnata l’immensa colonia britannica. Miles non vede se stessa come moglie e madre, sottomessa al marito. Si vede libera, padrona del suo destino. Nel 1901, a vent’anni, scrive un romanzo, La mia brillante carriera, che inaspettatamente diventa un bestseller proiettandola agli onori della cronaca. Il successo del libro non le frutterà un centesimo, Miles vivrà in maniera semplice, ma con la certezza che la sua passione sia scrivere. È l’inizio di una vita avventurosa in cui Miles abbraccerà la nascente causa femminista, partirà per l’America, lavorerà come cavallerizza in un circo del Colorado, sosterrà il grande sciopero delle operaie a Chicago, partirà per l’Europa allo scoppio della Prima guerra mondiale e si arruolerà volontaria per prestare servizio in un ospedale da campo sulle montagne dei Balcani. Il tutto senza mai smettere di scrivere, ma celandosi sotto pseudonimi che le faranno vivere vite parallele, fino al meritato successo.

Autrice di biografie e romanzi incentrati su grandi personaggi dimenticati della Storia, soprattutto donne, Alexandra Lapierre è stata recentemente premiata dall’Académie Française, mentre l’Académie Goncourt ha scelto Belle Greene come libro dell’estate 2021. Sempre con Belle Greene, pubblicato dalle nostre edizioni nel 2021, Alexandra Lapierre ha vinto il premio Giovanni Comisso 2022 per la sezione biografia. Tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo La donna dalle cinque vite (E/O 2023), Fanny Stevenson (E/O 2024), Artemisia, premiati e tradotti in una ventina di paesi. Figlia dello scrittore Dominique Lapierre, nel 2001 ha vinto il Premio Fiore di Roccia e nel 2005 è stata nominata Cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere dal ministero della Cultura francese. Nota per il suo impegno nel valorizzare l’immagine della donna nella società attraverso i suoi indimenticabili ritratti, Alexandra Lapierre vive oggi tra l’Italia e la Francia.

Michelangelo Rossato alla Libreria Esoterica di Milano

 

martedì 15 aprile, alle ore 19:30, Michelangelo Rossato presenterà La favola dei tarocchi o il meraviglioso viaggio di Chisono e il relativo mazzo presso la Libreria Esoterica di Milano (via dell'Unione 7).
I Tarocchi sono uno scrigno di simboli, un patrimonio archetipico attraverso il quale poter osservare la vita come una favola, un gioco, una domanda: “Chi sono?”.
Michelangelo Rossato, autore e illustratore, ci accompagna in un viaggio tra i simbolismi arcani e le pagine de La favola dei Tarocchi o il meraviglioso viaggio di Chisono (L'Ippocampo edizioni, 2025), un racconto per immagini nel quale l'arcano senza numero, Il Matto, viaggia per risolvere il più grande mistero.
Una fiaba esoterica ispirata alla tradizione iconografica dei tarocchi medievali e rinascimentali, accompagnata da un mazzo di Tarocchi a 78 carte illustrate a mano dallo stesso autore.



Bernard Marcadé - MARCEL DUCHAMP - Johan & Levi

 
Bernard Marcadé
MARCEL DUCHAMP
La vita a credito

(titolo originale Marcel Duchamp : la vie à crédit, Flammarion , 2007)
traduzione di Ximena Rodriguez Bradford
Johan & Levi
J&L economica
aprile 2025
pp. 572, euro 20
ISBN 9788860103741
 
Dalla sua scomparsa nel 1968, l’influenza di Marcel Duchamp, «l’uomo più intelligente del XX secolo» nelle parole di André Breton, non ha smesso di imporsi nel paesaggio dell’arte contemporanea. Dal Futurismo al Cubismo, dal Dadaismo al Surrealismo, la sua arte si intreccia alle grandi avventure estetiche del Novecento senza mai ridursi a nessuna di esse.
Se Picasso insiste nel propugnare la figura dell’artista demiurgo, Duchamp, grazie all’invenzione del readymade, incarna invece il modello dell’artista contemporaneo ed è riconosciuto a partire dagli anni sessanta come fonte incontestabile di ispirazione da parte delle giovani generazioni di artisti.
Molto è stato scritto sulla sua opera, ma assai di meno sulla sua vita. Una vita che Duchamp costruisce al di fuori delle categorie correnti, non già come artista o anarchico ma, per riprendere un suo neologismo, come “anartista”. Eleganza distaccata, libertà di indifferenza, compenetrazione dei contrari – cui si aggiungono una costante rivendicazione della pigrizia e un disprezzo fisiologico per il denaro – diventano in lui gli strumenti originali di un modo inedito di porsi di fronte al mondo e alle cose. «Preferisco vivere, respirare piuttosto che lavorare.» Duchamp si è pronunciato spesso sulla propria vita con caustiche dichiarazioni che nel loro insieme delineano una personale economia di vita (ridurre i bisogni per essere davvero liberi) e una vera e propria arte di vivere.
La più bella opera di Marcel Duchamp, secondo Henri-Pierre Roché, era l’impiego del suo tempo. Da tale ipotesi prende le mosse il libro di Bernard Marcadé, dalla forte convinzione cioè che l’esame circostanziato della vita di Duchamp costituisca una via d’accesso privilegiata alla comprensione della sua arte. Definendo il readymade una sorta di appuntamento, egli stesso ci lascia intuire l’importanza degli eventi della vita quotidiana nell’ideazione delle proprie opere. Gli elementi biografici in gioco – incontri, amicizie, segreti, corrispondenze, relazioni amorose – non rappresentano soltanto il contorno aneddotico e marginale dell’opera, ma ne costituiscono, in quanto “biografemi”, le componenti fondamentali.

Bernard Marcadé è critico d’arte, curatore di mostre e professore di Estetica e di Storia dell’Arte all’Ecole National Superior d’Arts de Paris-Cergy. Ha scritto numerosi saggi sull’arte contemporanea e sugli artisti del Novecento, tra cui Duchamp, Broodthaers e Magritte. Ha diretto le riviste À Rebours (1979-1982) e Feu (1989-1995), e collabora regolarmente con Artpress, Beaux-Arts Magazine, Les Cahiers du musée national d'art moderne e Tate Etc.

Marco Valerio Solia - MATTEI OBIETTIVO EGITTO - Armando


Marco Valerio Solia
MATTEI OBIETTIVO EGITTO
L’ENI - Il Cairo - Le sette sorelle

Armando Editore
collana Scaffale Aperto
2016, ristampa aprile 2025
pp. 170, euro 17
ISBN 9788869920479
 
La scoperta nell’agosto 2015 del più vasto giacimento di gas naturale del Mediterraneo, effettuata dall’ENI in acque egiziane, ha rinnovato lo storico sodalizio tra Il Cairo e l’ente italiano. Questo libro vuole ripercorrere le origini della loro collaborazione, analizzando i rapporti tra l’Egitto di Gamal Nasser e l’ENI di Enrico Mattei, in uno dei periodi più fertili della politica mediterranea italiana. Il Piano Mattei per l’Africa, proposto dal governo Meloni, è il progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell'Italia per rafforzare e rinnovare i legami con il continente. Ma dove affonda le sue radici? La risposta è nel testo che qui riproponiamo e che ripercorre le origini della collaborazione tra l’Italia e Il Cairo, analizzando i rapporti tra l’Egitto di Gamal Nasser e l’ENI di Enrico Mattei, in uno dei periodi più fertili della politica mediterranea italiana.
Nella costruzione di un nuovo Mediterraneo, dunque, il sodalizio tra l’ENI di Mattei e l’Egitto rivoluzionario acquista oggi ancor maggiore attualità. Capirne e promuoverne l’eredità sarà necessario per la preservazione della pace in Medio Oriente e nel Mare Nostrum.

Marco Valerio Solia, nato a Roma nel 1990, si è laureato in storia contemporanea all'Università La Sapienza.  È studioso della politica mediterranea italiana.