martedì 15 aprile 2025

Vittorio Robiati Bendaud - NON TI SCORDAR DI ME - Liberilibri

 
Vittorio Robiati Bendaud
NON TI SCORDAR DI ME
Storia e oblio del Genocidio Armeno

saggio introduttivo di Paolo Mieli
Liberilibri
collana Altrove
aprile 2025
pp. XXVIII-180, euro 18.00
ISBN 9791280447548.

Arriva in libreria Non ti scordar di me. Storia e oblio del Genocidio Armeno di Vittorio Robiati Bendaud. Il libro, preceduto da un Saggio introduttivo firmato da Paolo Mieli, racconta e analizza la storia e le cause di questa colossale tragedia, ma ne mostra anche la bruciante attualità. Il Genocidio Armeno infatti è «tuttora in essere» nonostante un «negazionismo, magistralmente perseguito e realizzato», scrive l’autore. Un negazionismo che è «parte costitutiva, anzi “essenziale” del processo genocidario» ribadisce Mieli, e che «ha permesso, ai nostri giorni, il riattivarsi di politiche belliche contro gli armeni».
Il Metz Yeghérn, o Il Grande Male, consumatosi fra il 1915 e il 1921 e finalizzato all’annientamento della popolazione armena, è stato definito il peccato originale del Novecento. Da allora fino ai nostri giorni, la Repubblica di Turchia, erede diretta dell’Impero ottomano, non è stata sanzionata né punita, come invece è accaduto alla Germania alla fine della Prima guerra mondiale, né tantomeno obbligata a fare i conti con la propria tenebra genocidaria, com’è avvenuto in seguito alla caduta del nazismo. Gli armeni sono tuttora sotto l’attacco di Ankara e di Baku, sono vittime di pulizia etnica e di etnocidio nei territori dell’Artsakh (o Nagorno-Karabakh) nel silenzio quasi assoluto del mondo libero. Funzionale alle antiche e nuove politiche antiarmene è appunto un inquietante e mostruoso negazionismo del Metz Yeghérn perdurante da oltre un secolo. Tale negazionismo, “di Stato” in Turchia e in Azerbaijan, trova ora insidiosa sponda anche in Occidente grazie a politici, giornalisti e intellettuali compiacenti e a finanziamenti a dipartimenti accademici.

Vittorio Robiati Bendaud, laureato in filosofia e appassionato di storia e letteratura, coordina il Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia e da anni si impegna nel dialogo ebraico-cristiano a livello internazionale. È stato allievo del rabbino Giuseppe Laras, che è stata una delle voci rabbiniche più autorevoli d’Europa. Discendente di italiani e di ebrei di Libia, è legato indissolubilmente a entrambi i mondi. Collabora con vari giornali e riviste.  


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