Quella di Strindberg fu una vicenda
umana psicologicamente lacerata, ricca di intensi e complessi
rapporti sentimentali e intellettuali.
Franco Perrelli propone qui una biografia del grande scrittore e drammaturgo svedese presentando e commentando allo stesso tempo una scelta di centosettantasei lettere tratte dal suo immenso epistolario e finora inedite nel nostro paese.
Nella lettura di questa corrispondenza con i familiari, gli amici, altri intellettuali (fra cui anche Nietzsche e Gauguin), si osserva l’affiorare di una sensibilità spasmodicamente attenta alle sottili sfumature dei rapporti umani (il contrasto e la lotta fra i sessi, il fondamento primitivo e brutale della personalità umana), la tensione costante verso l’elaborazione di una scrittura che, aperta alle suggestioni delle avanguardie artistiche del primo decennio del Novecento, cerca di liberarsi dalle pastoie e dai vincoli dello stile di fine Ottocento per costruire una diversa maniera espressiva e cogliere il reale nella narrazione e sulla scena.
August Strindberg è nato a Stoccolma nel 1849, dove morì nel 1912. Scrittore controverso, dalla creatività esuberante e debordante nei campi della scienza e della pittura; personalità dalla vita travagliata e dalla spiritualità scissa fra materialismo e occultismo, ha contribuito in termini decisivi a una definizione avanguardistica della scrittura e soprattutto del dramma novecentesco. In quest’ambito, opere come Il padre (1887), La signorina Julie (1888), Un sogno (1901) e i drammi da camera del 1907 restano pietre miliari di un’invenzione scenica su cui Eugene O’Neill si è categoricamente espresso: Strindberg resta fra i più moderni dei moderni, il più grande interprete in teatro dei conflitti spirituali più caratteristici che costituiscono il dramma, il sangue, delle nostre vite oggi.
Franco Perrelli propone qui una biografia del grande scrittore e drammaturgo svedese presentando e commentando allo stesso tempo una scelta di centosettantasei lettere tratte dal suo immenso epistolario e finora inedite nel nostro paese.
Nella lettura di questa corrispondenza con i familiari, gli amici, altri intellettuali (fra cui anche Nietzsche e Gauguin), si osserva l’affiorare di una sensibilità spasmodicamente attenta alle sottili sfumature dei rapporti umani (il contrasto e la lotta fra i sessi, il fondamento primitivo e brutale della personalità umana), la tensione costante verso l’elaborazione di una scrittura che, aperta alle suggestioni delle avanguardie artistiche del primo decennio del Novecento, cerca di liberarsi dalle pastoie e dai vincoli dello stile di fine Ottocento per costruire una diversa maniera espressiva e cogliere il reale nella narrazione e sulla scena.
August Strindberg è nato a Stoccolma nel 1849, dove morì nel 1912. Scrittore controverso, dalla creatività esuberante e debordante nei campi della scienza e della pittura; personalità dalla vita travagliata e dalla spiritualità scissa fra materialismo e occultismo, ha contribuito in termini decisivi a una definizione avanguardistica della scrittura e soprattutto del dramma novecentesco. In quest’ambito, opere come Il padre (1887), La signorina Julie (1888), Un sogno (1901) e i drammi da camera del 1907 restano pietre miliari di un’invenzione scenica su cui Eugene O’Neill si è categoricamente espresso: Strindberg resta fra i più moderni dei moderni, il più grande interprete in teatro dei conflitti spirituali più caratteristici che costituiscono il dramma, il sangue, delle nostre vite oggi.
Franco Perrelli è ordinario di Discipline dello Spettacolo presso il Dams dell’Università di Torino.
Premio Pirandello 2009 per la saggistica teatrale, nel 2014, gli è stato attribuito il prestigioso Strindbergspris della Strindbergssållskap di Stoccolma per i suoi studi sul drammaturgo svedese.
Fra le sue ultime pubblicazioni: La seconda creazione. Fondamenti della regia teatrale (Torino, Utet, 2005); I maestri della ricerca teatrale. Il Living, Grotowski, Barba e Brook (Roma-Bari, Laterza, 2007); Strindberg: la scrittura e la scena (Firenze, Le Lettere, 2009); Ludvig Josephson e l’Europa teatrale (Acireale-Roma, Bonanno, 2012); Storia della scenografia. Dall’antichità al ventunesimo secolo (Roma, Carocci, 2013); Poetiche e teorie del teatro (Roma, Carocci, 2015); Strindberg l’italiano (Bari, Edizioni di Pagina, 2015).
Nessun commento:
Posta un commento