giovedì 17 aprile 2025

Richard Yates - EASTER PARADE - minimum fax

 
Richard Yates
EASTER PARADE
(titolo originale The Easter Parade, 1976)
prefazione di Nick Laird
traduzione di Andreina Lombardi Bom
minimum fax
collana Classics
maggio 2019
pp. 276, euro 14
ISBN 9788833890586
 
Easter Parade, uscito originariamente nel 1976, è un romanzo esemplare della sensibilità di Yates: una saga familiare senza concessioni al romanticismo, un limpido ritratto di esistenze borghesi in bilico tra la mediocrità e le aspirazioni. Le protagoniste sono due sorelle, dal carattere diverso – Sarah più solare e convenzionale, Emily più chiusa e indipendente – ma sempre unite da un legame che a tratti si trasforma in rivalità; i loro destini si dipanano per quasi cinquant'anni, sullo sfondo di un'America che man mano perde la sua innocenza gioiosa (quella immortalata in un'istantanea della parata di Pasqua a cui si riferisce il titolo), alla ricerca di una «felicità» difficile tanto da identificare quanto da ottenere.

Un estratto
Né l’una né l’altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l’impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori. Era successo nel 1930, quando Sarah aveva nove anni ed Emily cinque. La madre, che incoraggiava le bambine a chiamarla «Pookie», le portò via da New York per andare ad abitare in una casa in affitto a Tenafly, nel New Jersey, dove pensava che le scuole fossero migliori e dove sperava di avviare una propria carriera nel mercato immobiliare suburbano. La cosa non funzionò – dei suoi progetti per l’indipendenza, quelli che avrebbero funzionato sarebbero stati pochissimi – e lasciarono Tenafly dopo due anni, ma per le bambine quello fu un periodo memorabile.
«Vostro padre non viene mai a casa?», chiedevano gli altri bambini, ed era sempre Sarah a farsi avanti per spiegare che cos’era un divorzio.
«E non lo vedete mai?»
«Ma sì che lo vediamo».
«Dove abita?»
«In città, a New York».
«Che mestiere fa?»
«Scrive i titoli. Scrive i titoli del Sun di New York».
E dal modo in cui lo diceva era ben chiaro che avrebbero dovuto restarne colpiti. Di fare il cronista sfacciato e irresponsabile, o uno sgobbone di redattore, era capace chiunque; ma quello che scriveva i titoli! Quello che esaminava tutte le complessità delle notizie quotidiane per individuarne i punti salienti e poi riassumere il tutto in poche parole ben scelte, composte con abilità in modo da entrare in uno spazio limitato... quello sì che era un giornalista provetto e un padre degno di questo nome. Una volta, quando le bambine vennero a trovarlo in città, lui le portò a visitare la sede del Sun e loro videro tutto. «La prima edizione è pronta per andare in macchina», disse lui, «perciò adesso scendiamo a vedere come funziona la tipografia; poi vi faccio fare un giro al piano di sopra». Le accompagnò giù per una scala di ferro che odorava d’inchiostro e di carta di giornale, e poi in una grande stanza sotterranea dove erano allineate le grandi rotative. Gli operai correvano da una parte e dall’altra, tutti con in testa dei cappellini squadrati fatti di giornali piegati in maniera complicata.

Richard Yates (1926- 1992) è stato oggetto di una riscoperta che lo ha trasformato in uno dei grandi classici del realismo americano del secondo Novecento. Minimum fax ha pubblicato anche Revolutionary Road, Undici solitudini, Sotto una buona stella, Easter Parade, Disturbo della quiete pubblica, Bugiardi e innamorati, Cold Spring Harbor, Proprietà privata e Il vento selvaggio che passa. Nel 2020, sempre per minimum fax, è uscito Capolavori, il cofanetto che raccoglie le sue opere più importanti.

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