Luise Gottsched
IL TESTAMENTO
a cura di Maurizio Pirro
Lamantica edizioni
marzo 2025
pp.208
ISBN 9791280875143
IL TESTAMENTO
a cura di Maurizio Pirro
Lamantica edizioni
marzo 2025
pp.208
ISBN 9791280875143
CAPITANO VON WAGEHALS Ma insomma, signorina, di tutte le ragazze che si sono innamorate di me nessuna è mai stata tanto timida quanto voi. Perché non vi decidete a parlare? Mi pare evidente che il vostro fine sia sposarvi con me!
AMALIE Vi piace parlar chiaro! [...]
CAPITANO VON WAGEHALS Proprio così! Io non sono di quei nobilotti sfaticati che passano la vita intera davanti a un camino acceso sussurrando languide frasi da innamorati. Io sono un ingranaggio fondamentale della guerra e della pace in Europa. Devo andare per le vie brevi. Là c’è la signorina von Kaltenbrunn e vuole sposarti. Tu la vuoi pure? Certo, se ha denaro a sufficienza! Quanto ne ha dunque? Ne ha così e così. Basta per finanziare la mia carriera? Sì: benissimo, sposiamola pure! Vedete, devo fare così, non posso menare il can per l’aia!
AMALIE (con fare pungente) E se anche la signorina von Kaltenbrunn avesse di sé una considerazione simile a quella che avete di voi stesso? [...]
CAPITANO VON WAGEHALS Spero non vogliate far torto a voi stessa. È vero che io ho bisogno soprattutto di denaro, ma non mi dispiacerebbe se la mia futura moglie avesse anche del raziocinio.
AMALIE (scuote la testa) Capitano, oggi siete un po’ sopra le righe.
CAPITANO VON WAGEHALS Sarei sopra le righe perché mi mostro per quello che sono? Nessuno è più perverso di chi prima del matrimonio nasconde il proprio vero carattere e poi si rivela una persona completamente diversa da come aveva lasciato intendere. No, io mi mostro proprio così come sono davvero.
AMALIE (sorridendo) Non per tutti questa è una condotta vantaggiosa.
(Estratto da L.G., Il testamento, Atto Quarto, scena V, a cura di Maurizio Pirro)
* * *
Le commedie di Luise Adelgunde Victorie Gottsched (1713-1762) ebbero in Germania qualche decennio di grande fortuna, ma furono poi soppiantate dai cambiamenti del gusto che imposero un modello di comicità meno legato alla stigmatizzazione del vizio e alla punizione morale del colpevole. La scrittrice lavorò per il teatro soprattutto fra il 1740 e il 1750, come traduttrice e autrice in proprio, al servizio del programma di rinnovamento della scena tedesca elaborato dal marito Johann Christoph Gottsched. Il sodalizio con questa importante figura di riformatore della lingua e della cultura in Germania fu molto produttivo e prese corpo in una stupefacente quantità di progetti, ma fu anche assai tormentato sul piano personale: Luise, che possedeva una cultura raffinata e una smisurata capacità di lavoro intellettuale, si ritrovò spesso confinata in una posizione ancillare e non riconosciuta. Gli anni recenti hanno visto nella germanistica una accensione di interesse per il suo lavoro, con l’obiettivo di restituirle la piena autonomia che le è propria.
(dalle Note di Maurizio Pirro)
Luise Kulmus Gottsched (Danzica, 11 aprile 1713 – Lipsia, 26 giugno 1762) è stata una poetessa, scrittrice, saggista e traduttrice tedesca. Nata Luise Adelgunde Victorie Kulmus, fu notata per le sue opere dal letterato Johann Christoph Gottsched. Dopo una lunga corrispondenza, nel 1735 i due si sposarono. Fu autrice di popolari commedie, tra cui Die Pietisterei im Fischbein-Rocke ("Il pietistume in crinolina") del 1736, una condanna del pietismo; la commedia, che fu vietata perché conteneva allusioni a fatti realmente avvenuti, è un rifacimento de La femme docteur del gesuita francese Guillaume Bougeant; Die Hausfranzösin ("L'istitutrice francese") del 1744, una satira dell'educazione formalistica di derivazione francese; Die ungleiche Heirat ("Il matrimonio fra persone di diversa condizione"), del 1745. Fra tutte spicca Das Testament ("Il testamento") del 1745: protagonista è una ragazza di Lipsia, retta e sincera, di educazione illuminista, diversamente dal suo pretendente, nel quale la Kulmus volle rappresentare il tipico suddito tedesco. Fu anche importante traduttrice dall'inglese e dal francese al tedesco. Tradusse, ad esempio, diversi articoli del noto giornale letterario The Spectator di Joseph Addison (1739-1743), ma anche Il ricciolo rapito di Alexander Pope nel 1744. Nel 1763, l'anno dopo la sua scomparsa, il marito pubblicò tutte le sue opere, le Sämtliche kleinere Gedichte.
(da Wikipedia)
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