venerdì 18 aprile 2025

Mariano Bàino - LE ANATRE DI GHIACCIO - Argo

 
Mariano Bàino
LE ANATRE DI GHIACCIO
a cura di Massimiliano Manganelli
progetto grafico di Susanna Doccioli
Argolibri
collana Talee / 14
febbraio 2025
pp. 240, € 14
ISBN 9788831225618
 
 «“Il genere umano / non può sopportare troppa realtà” (T.S Eliot) è stato detto. Si ha l’impressione che anche la realtà non possa sopportare troppo genere umano.».
 
Stati Uniti 1935: una pioggia di anatre di ghiaccio si abbatte sulla città di Worcester: uno sguardo aereo sul mondo, in volo, che in pochi istanti si cristallizza, precipita, come un origami di ghiaccio, comico, nel suo delicato non-sense, nei frantumi a venire. Haiku, ma grotteschi. Lo stesso sguardo si cristallizza in parola, in Bàino, con giocosità, arguzia, e tragica leggerezza. Uno “zibaldino”, un prolungato commento al mondo, in cui si alternano microracconti, aforismi, rêveries, citazioni, calembour, versi e asterischi saggistici.
Con lampi degni del miglior Flaiano («È un uomo tutto d’un prezzo»), e slittamenti semantici di assoluta genialità, l’autore osserva, e miniaturizza, il mondo della politica, dell’informazione, della letteratura, provocando dei piccoli shock nella percezione che abbiamo, proprio di quel mondo, attraverso il linguaggio.
 
Un estratto
Secondo l’evoluzionismo moderno vi è coesistenza, nella natura dell’animale umano, fra un lato sociale e cooperativo, e un lato individualistico e competitivo. Chissà dov’è lo sfintere che divide i due lati e che permette i misteriosi scambi fra l’uno e l’altro.
 
No, non verrò alla festa. Posso rimpiangere la vita appartata anche da casa.
 
Passeggiando in campagna ho visto, dietro il cancello di una villa, sette nani di gesso più Biancaneve. Ho sentito anch’io, come i militanti del misterioso Fronte per la liberazione dei nani da giardino, un vago desiderio di liberarli.
 
Non si è mai veramente staccato dal senno paterno.
 
(A Torino, ricordando  Nietzsche). In mancanza di cavalli non mi resta che abbracciare un taxi.
 
I ventenni di oggi mi dicono le stesse cose che mi diceva mio padre quando avevo vent’anni.
 
Ha un cuore talmente stretto che non ha cuore per dolersene.
 
Quanto più lo spazio è curvo tanto più il tempo è galantuomo?
 
Cercare la “scatola nera” di Icaro.
 
Far crescere l’erba dov’è Erode, e i bambini dov’è Attila.
 
Pseudoeraclito. La via in su e la via in giù sono una e la medesima. Per questo ci si confonde sempre.
 
Pseudoeraclito 2. Si separa e di nuovo si aduna, e sorge e vien meno, si avvicina e si allontana. Che vorrà?
 
Mariano Bàino (Napoli, 1953) è stato tra i fondatori della rivista “Baldus” e del Gruppo 93. Tra i suoi libri di poesia ricordiamo Fax giallo, Pinocchio (moviole) (Premio Feronia); tra le opere di narrativa L’uomo avanzato  e i recentissimi Il cielo per Roma (Exorma, 2021) e Di bistorte lune (Galaad, 2023)

 


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