Fëdor Michajlovič Dostoevskij
DOSTOEVSKIJ INEDITO
Quaderni e taccuini 1860-1881
traduzioni dal russo di Piero Cazzola, Tania Gargiulo, Anton Maria Raffo, Sergio Rinaldelli
Introduzione e Cura: Lucio dal Santo
Luni editrice
collana Il sogno di Gutenberg
marzo 2025
pp. 720, euro 30
ISBN: 9788879849210
Le fondamentali questioni del secolo, gli echi di eventi nazionali e europei, le aspre polemiche e la strenua lotta per le proprie idee e ideali, sono una vivida testimonianza della vivace partecipazione di Dostoevskij ai tumulti della sua epoca, come traspare dalle pagine dei Quaderni e taccuini inediti, pubblicati nella “vecchia” Unione Sovietica nel 1971 e qui tradotti dal russo e presentati dopo molti anni dalla loro apparizione.
Per comprendere Dostoevskij è fondamentale conoscere i conflitti ideologici e personali dai quali lo scrittore discende: il segreto del suo genio sta nell'eccezionale capacità di assimilare idee contraddittorie e di evocare le aspirazioni più recondite dell'anima russa.
Perennemente alla ricerca di una sintesi del pensiero russo e animato dall'ideale messianico del cristianesimo universale, Dostoevskij è al centro di un conflitto drammatico e irriducibile.
I materiali qui presentati rispecchiano due decenni della febbrile e incredibile attività dello scrittore; egli si esprime con assoluta libertà ed è prodigo di notazioni e riferimenti autobiografici: queste pagine concorrono a creare una immagine dell’evoluzione personale e del cammino artistico del grande scrittore russo e “maestro della psiche”, confermandosi come un profeta dei tempi moderni, molto più prossimo a noi di quanto non fosse ai suoi contemporanei.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Mosca 1821 – San Pietroburgo 1881), figlio di un medico militare e discendente da una nobile famiglia, intraprende in gioventù la carriera militare divenendo sottotenente, ma presto la abbandona per dedicarsi alla scrittura. Sono anni difficili per la povertà e la salute cagionevole, ma le sue pubblicazioni ricevono le lodi della critica. In questi anni pubblica Il sosia e Le notti bianche. Nel 1849 viene arrestato e condannato a morte, ma lo Zar Nicola I commuta la pena capitale in condanna ai lavori forzati a tempo indeterminato (tale notizia gli viene recapitata solo quando è già sul patibolo). Questo avvenimento lo segnerà profondamente come testimoniano le riflessioni sulla pena di morte presenti in Delitto e castigo e L’idiota. Rientrato vicino a San Pietroburgo dopo la deportazione in Siberia, pubblica nel 1870 I demoni e, gravemente malato, termina il suo capolavoro I fratelli Karamazov nell’autunno del 1880, pochi mesi prima dall’improvvisa morte.
Nessun commento:
Posta un commento