giovedì 6 marzo 2025

#recensione | Lorenzo Montemagno Ciseri | CERBERO E GLI ALTRI | Carocci

 
Lorenzo Montemagno Ciseri
CERBERO E GLI ALTRI
I mostri nella Divina Commedia

Carocci
Collana Quality Paperbacks
2021, pag. 168, 15 Euro
ISBN 9788829005055


“Nel leggere l’Inferno dantesco si scopre, si indaga e si appaga l’ombra, personale e sovrapersonale, il cosiddetto “lato oscuro”, l’antitesi della luce che, con buona pace della saga di Guerre stellari di George Lucas, fu un concetto teorizzato da Carl Gustav Jung a partire dai primi decenni del Novecento. L’ombra in ognuno di noi, che è l’insieme di tutto ciò che è negativo in un individuo e nel genere umano, e l’ombra assoluta, ovvero tutto ciò che è negativo nell’esistenza, quello che banalmente si può de1nire il male “
Così Lorenzo Montemagno Ciseri nell'Introduzione al suo 'Cerbero e gli altri'. Un volume che porta come sottotitolo 'I mostri nella Divina Commedia', che da settecento anni esercita tutta la sua attrattiva e la sua potenzaa evocativa su di noi e sulla cultura mondiale. L'autore, docente di scuola secondaria superiore e dottore di ricerca in 'Storia della scienza e della teratologia' (già nel 2018 diete alle stampe “Mostri: la storia e le storie”), già nel primo capitolo di questo libro (“Mostri e viaggi ultramondani”) con una caleidoscopica ricchezza di citazioni e rimandi da' prova di un bagaglio culturale coniugato con una facilità seducente di narrazione. Nel secondo capitolo (“Maestri di mostri”) ecco Virgilio (“Si è detto che la discendenza diretta e dichiarata dell’Inferno dantesco è quella dalle opere di Virgilio il quale, in special modo nell’Eneide ma, come abbiamo visto, prima ancora nelle Georgiche, narra ampiamente di discese nell’oltretomba. La descrizione che troviamo nelle Georgiche, però, è sostanzialmente un’anticipazione di quella presente nell’Eneide, quasi una bozza, ed è in questa seconda opera che Virgilio rielabora tutti gli elementi infernali e dà loro una forma più de1nita, più ampia e a volte nuova. Non a caso Dante sceglie proprio il poeta latino come guida nel suo percorso attraverso gli inferi: chi meglio di lui avrebbe potuto condurlo e fargli da scorta in quel mondo di orrore e tenebre?”). Segue Brunetto Latini (“Brunetto, quindi, non tralascia nessuna delle principali mostruosità antropologiche, e antropomorfe, che le fonti classiche avevano messo a sua disposizione e perciò, nel Tresor, noi possiamo sfogliare l’intero catalogo, o quasi, delle favolose popolazioni di quell’Oriente che, da secoli, continuava a rappresentare la vera soglia verso il meraviglioso.”). Dal terzo capitolo, ecco appare i mostri nella Commedia; si inizia con l'Inferno, ovviamente, ed ecco le tre Fiere, Caronte, Minosse, Cerbero, le Erinni, Medusa, Minotauro, i Centauri, le Arpie, i diavoli di Malebranche (“Le vicende di questa bandaccia, che occupa i canti xxi, xxii e xxiii dell’Inferno, sono una delle più felici e originali invenzioni dantesche.”) ed altri ancora, analizzati (con molti versi del poema riportati) anche per il Purgatorio. Un capitolo è dedicato a “L’eredità dei mostri danteschi Abbozzo per una teoria del mostro come “meme” “, ricca analisi sulla struttura della trasmissione dei mostri e delle opere che li contengono, nel corso del tempo e delle diverse culture, capitolo arricchito di numerose immagini che espandono verso lo sguardo l'articolata ricchezza dei rimandi. Concludono i libri dei ringraziamenti (amabilmente dedicati), una ricca bibliografia, un indice dei nomi.
Sergio Albertini

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