Collana: i Robinson
2021, pag. 272, 18 Euro
ISBN 9788858143131
2021, pag. 272, 18 Euro
ISBN 9788858143131
Pietro Spirito, casertano, sessantenne, vive e lavora a Trieste, scrittore (finalista allo Strega del 2003) e giornalista alle pagine culturali de 'Il Piccolo', dedica questo suo ultimo libro alla città italiana forse conserva più di altre il ruolo di crocevia, di città di confine da sempre popolata da traffici e commerci. Affollano le pagine di questo libro personaggi che ne hanno fatto la storia e ne costruiscono una caleidoscopica biografia polifonica, disegnando una Trieste un po' Europa, un po' no. Con un escamotage (passeggiate per le vie di Trieste, in dialogo con una sorta di alter ego), Spirito parte dal porto raccontandoci di Carl Weyprecht, a capo della prima spedizione all'Artide e comprendente marinai dell'Adriatico (triestini, istriani, fiumani e dalmati), e con lingua ufficiale l'italiano. Prosegue con Felice Benuzzi, che dai campi di prigionia inglesi del Kenya fugge e conquista Punta Lenana (4985 metri), divenendo in seguito Ambasciatore d'Italia in Uruguay. Vite spericolate, vite di uomini e donne a volte ignote ai più e che a Trieste nascono, o transitano, o vivono, e dove a volte muoiono. Paolo Universo, ad un passo dal divenire campione d'atletica, non si presentò alla gara. Particolarmente coinvolgente la storia della pittrice Alice Zeriali, e i riferimenti alla 'Città di Carta', quella di Saba, di Aaron Hector Schmitz (Italo Svevo). La passione con cui Spirito narra, la ricchezza di documentazioni e di ricordi che inanella, la scrittura colloquiale ma misurata ne fanno un libro che va oltre Trieste e i triestini, un esempio di come le città possono essere narrate. I nomi sono tanti, e Spirito restituisce loro una memoria perduta, riscrive una piccola grande Storia di piccoli grandi uomini a mo' di risarcimento postumo.
Sergio Albertini
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